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L'allarme

Lupi in un’azienda a Frassinoro: «Una vitella sbranata e un’altra smarrita»

di Manuel Marinelli
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Tanta paura nell'azienda agricola Bertolini: «Ormai arrivano fino alle abitazioni»

10 maggio 2024
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FRASSINORO. Tanta paura a Frassinoro, più precisamente all’azienda agricola Bertolini, dove i lupi hanno fatto razzia di vitelle qualche notte fa. Un animale completamente sbranato, uno scappato nel bosco e tutt’ora non ritrovato: questo il bilancio della storica impresa, da sempre attiva nella produzione di latte da Parmigiano Reggiano. Dopo le campagne di Formigine negli scorsi mesi, ora è l’Appennino ad essere teatro di un nuovo attacco. «Non è la prima volta che animali selvatici, con tutta probabilità lupi, vengono avvistati nella nostra zona – riferisce la titolare dell’azienda, Francesca Bertolini – ma mai si erano avvicinati tanto alle abitazioni. Il danno non consiste solo nella perdita di due animali ma ha conseguenza sul futuro della produzione perché queste vitelle erano destinate, negli anni a venire, a produrre latte sul quale adesso non possiamo più contare». Oltre a episodi drammatici come questo, la fauna selvatica mette quotidianamente a dura prova le aziende agricole di montagna, come riporta la stessa Bertolini. «Ormai fare impresa in montagna è diventato veramente difficile – prosegue l’imprenditrice - tra i cinghiali che devastano campi e produzioni e i lupi che arrivano fino alle case, c’è davvero da temere per la tenuta delle aziende che vedono in un batter d’occhio distruggere il lavoro di un anno intero. Senza contare il rischio che corrono gli abitanti di trovarsi faccia a faccia con questi pericolosi animali. Se vogliamo conservare le imprese, il tessuto economico e il territorio è necessario affrontare con urgenza il problema dell’invasione della fauna selvatica».

Sul tema non è mancato il commento di Coldiretti Modena: «La tutela delle imprese agricole dalla proliferazione incontrollata delle specie selvatiche è di importanza strategica dal punto di vista sociale, economico ed ambientale per questo – fa sapere l’associazione – serve accelerare sull’adeguamento del “piano nazionale lupi” soprattutto dopo che la Commissione Europea ha proposto, a fronte della concentrazione di branchi di lupi in alcune regioni europee e della loro accertata pericolosità (soprattutto per il bestiame) di declassificare il lupo da specie “strettamente protetta" a "protetta". In Italia, secondo l’analisi della Coldiretti, si è registrato un forte aumento da nord a sud della popolazione di lupi, stimata dall’Ispra intorno ai 3.300 esemplari, 950 nelle regioni alpine e quasi 2.400 lungo il resto della penisola. I numeri sembrano confermare che il lupo ormai, non è più in pericolo mentre – conclude Coldiretti Modena – il vero rischio oggi è piuttosto la scomparsa della presenza dell’uomo e delle aziende nelle zone rurali, soprattutto in montagna, dove l’attività agricola significa tenuta economica, sociale e tutela ambientale».