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Modena, mangiano pomodorini a scuola: trenta bambini si sentono male

di Stefania Piscitello

	Le scuole elementari Galilei di Modena
Le scuole elementari Galilei di Modena

Nel primo giorno dell’iniziativa “Frutta e verdura nelle scuole” promossa dal ministero dell’Agricoltura alle elementari Galileo Galilei ed Emilio Po: nausea, vomito e bruciore alla gola

10 maggio 2024
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MODENA. Iniziato ieri mattina, giovedì 9 maggio, e subito interrotto il progetto ministeriale “Frutta e verdura nelle scuole” alle elementari Galileo Galilei ed Emilio Po di Modena: sono una trentina i bambini – e una maestra – che si sono sentiti male dopo avere mangiato pomodorini alle 10.30, per merenda. Tra questi, sembra che due abbiano dovuto fare ricorso alle cure del pronto soccorso.

L’INIZIATIVA DEL MINISTERO DELL’AGRICOLTURA

In questi giorni alcune scuole hanno aderito a iniziative del ministero dell’Agricoltura per promuovere sani stili di vita e alimentazione tra gli studenti, partendo dai più piccoli.

Il progetto ha preso il via, appunto, ieri. Agli alunni – sia delle scuole Po che delle Galilei – sono stati distribuiti pomodorini. Erano già in programma altre date: il 14 maggio carote, il 15 fragole e il 16 ancora una volta pomodorini.

Ma dopo quanto successo, dalla scuola è arrivato uno stop.

COS’È SUCCESSO

Secondo quanto ricostruito, una trentina di bambini (non è chiaro se tutti in un istituto oppure distribuiti su entrambe le elementari), subito dopo avere mangiato i pomodorini hanno iniziato ad accusare vari sintomi: vomito, nausea e bruciore alla gola. Sono state allertate le famiglie e sul posto sono arrivati genitori ovviamente molto preoccupati ma anche infuriati.

Le famiglie hanno riferito di avere ricevuto una telefonata dall’istituto: «Dicevano che la bimba è stata poco bene – raccontava ieri un genitore – e così sono venuto a prenderla. Ho saputo che ha vomitato».

Una vicenda che ha portato la dirigente scolastica Antonella Stellato a inviare immediatamente una segnalazione di irregolarità al Ministero (di cui è la responsabilità della distribuzione, mentre Cirfood, che gestisce i pasti regolari della scuola è totalmente estranea ai fatti).

LA RICHIESTA DEL COMUNE DI MODENA

Sono state le scuole a decidere di aderire alle progetto e ieri, appresa la notizia, il Comune di Modena ha scritto a tutti gli istituti comprensivi chiedendo di essere informati su iniziative di questo tipo. «Vi chiediamo – si legge nella mail – di tenerci informati al fine di coordinare il tutto senza possibili criticità con le famiglie. Vi chiediamo assolutamente di distribuire alimenti o bevande estranee durante la somministrazione del pasto previsto da parte di Cirfood e che ci sia chiarezza, anche per le famiglie, sui progetti scolastici a cui avete aderito».

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