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Il caso

L’Ausl di Modena: «Basta filmare i medici durante visite, esami e colloqui»

di Gabriele Canovi
L’Ausl di Modena: «Basta filmare i medici durante visite, esami e colloqui»<br type="_moz" />

L’ultimo episodio alla Casa della comunità di Castelfranco. E a Carpi due infermiere e un medico sono stati aggrediti verbalmente

11 maggio 2024
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MODENA. Medici ripresi dai pazienti durante le visite specialistiche, gli esami o i colloqui con atteggiamenti ritorsivi. Non si tratta di un caso isolato, ma di diversi episodi che si sono verificati a Modena e in provincia, l’ultimo alla Casa della comunità di Castelfranco.
 

LA DENUNCIA DELL'AUSL

È la stessa Azienda sanitaria modenese a denunciare questi ennesimi comportamenti shock nei confronti dei professionisti sanitari, ancora una volta vittime di comportamenti violenti.

«Di recente è accaduto diverse volte, l’ultima alla Casa della comunità di Castelfranco – sottolinea l’Ausl in una nota – Si tratta comportamenti che minano il rapporto di fiducia medico-paziente e pongono l’operatore sanitario in una condizione di grave disagio nell’erogazione delle cure. Occorre che ogni singolo cittadino si senta responsabile circa i comportamenti tenuti nei confronti delle altre persone, in ogni contesto e, a pochi giorni dalla Giornata dell’Infermiere che si celebra domenica 12 maggio, è doveroso ribadire la necessità di ritrovare quel senso di comunità alla cui base dev’esserci il rispetto nei confronti di tutti, in questo caso degli operatori sanitari che lavorano con impegno e abnegazione».

L'ULTIMO EPISODIO DI VIOLENZA A CARPI

L’ultimo episodio, in ordine cronologico, di questa lunga lista di violenze si è verificato al pronto soccorso del Ramazzini di Carpi giovedì 9 maggio. Un uomo, parente di una paziente arrivata in pronto soccorso tramite l’ambulanza, ha aggredito verbalmente il medico e gli infermieri presenti, insultandoli con veemenza tanto da rendere necessario l’intervento dei carabinieri. Il motivo? Perché era in disaccordo con l’iter diagnostico e terapeutico deciso.

«La donna – spiegano ancora dall’Ausl – è stata presa in carico nell’arco di quattro minuti e proprio durante la visita il famigliare ha insultato il personale, interrompendo di fatto l’attività per un tempo prolungato. Si tratta di un comportamento irricevibile in ogni contesto, ancora di più se messo in atto sul luogo di lavoro e all’indirizzo di professionisti che operano esclusivamente nell’interesse della salute dei cittadini».

L’Azienda sanitaria vuole inoltre sottolineare che i sanitari compiono «con dedizione e competenza il loro ruolo prioritario di presa in carico dei bisogni sanitari dei pazienti, di individuazione delle priorità, di stratificazione del rischio e di programmazione di un percorso diagnostico-terapeutico» e che quindi «non è pensabile, né accettabile, che il cittadino definisca in autonomia l’iter di diagnosi e trattamento, o contesti con violenza quello indicato dai sanitari, soprattutto in un contesto di emergenza-urgenza, perché ciò va a minare il rapporto di collaborazione e fiducia reciproca, parte integrante del processo di cura».

L’Azienda Usl di Modena «continuerà sempre a lavorare a tutela dei propri dipendenti, mettendo in campo tutte le misure necessarie, anche quelle di deterrenza come le azioni già intraprese proprio nel pronto soccorso di Carpi e in tante altre realtà dove purtroppo si deve fare ancora i conti con episodi di violenza, fisica o verbale che sia, contro i professionisti sanitari».