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Caos a scuola

Bambini intossicati dal pomodoro. I genitori: «Vogliamo spiegazioni»

di Paola Ducci
Bambini intossicati dal pomodoro. I genitori: «Vogliamo spiegazioni»<br type="_moz" />

«Non eravamo stati informati del progetto. Perché non usare quelli di Cir?»

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«Vogliamo chiarimenti su cosa sia realmente accaduto e su chi ne è responsabile. Non eravamo nemmeno stati informati dalla dirigenza scolastica riguardo all'attivazione del progetto “Frutta e verdura nelle scuole” curato dal ministero dell’Agricoltura e apprendiamo dalla stampa che molti bambini e insegnanti in Italia sono stati male dopo aver mangiato i pomodorini portati a scuola per conto del ministero».

Così tuonano i genitori della primaria Galileo Galilei di Modena nella quale una trentina di bambini di quattro classi coinvolte nel progetto ministeriale hanno accusato forte dissenteria, vomito e bruciore alla gola dopo aver ingerito i pomodorini consegnati a scuola dagli addetti del ministero.

Come previsto da questo progetto infatti, a cui le scuole possono scegliere di aderire tramite un apposito portale ministeriale, agli istituti coinvolti vengono consegnate vaschette da mezzo chilo di pomodorini freschi da distribuire per la merenda.

«Mia figlia quella mattina non ha voluto assaggiare la verdura (a questo punto fortunatamente)–- racconta una mamma sempre delle Galilei – ma mi ha riferito che i suoi compagni nel deglutire i pomodorini hanno avvertito una sensazione di bruciore in gola, anticipato da un sapore molto acido durante la masticazione del prodotto. Dopo qualche ora si sono presentati anche i sintomi di una intossicazione alimentare con ripercussioni a livello gastro intestinale».

I numeri

Gli stessi sintomi sono stati avvertiti non solo dagli alunni delle Galilei ma anche quelli dell’Emilio Po, entrambe scuole del Comprensivo 2 del Villaggio Giardino e del Villaggio Artigiano di Modena e di altre due classi della provincia per un totale di 132 bambini coinvolti e 7 insegnanti, come reso noto anche dal servizio di Igiene pubblica dell’Azienda Usl di Modena.

«Nella giornata di giovedì abbiamo avuto le segnalazioni dei malesseri che hanno interessato alcuni bambini e insegnanti che avevano ingerito i pomodorini del progetto del ministero dell’Agricoltura “Frutta e verdura nelle scuole”», ha confermato il dottor Davide Ferrari, direttore del Dipartimento di Sanità pubblica dell’Azienda Usl di Modena.

«Per fortuna i sintomi si sono rivelati nella maggior parte dei casi di lieve entità, riconducibili a nausea, dolori addominali e in pochi casi da vomito. Solo due bambini hanno avuto la necessità di recarsi al pronto soccorso da cui però sono stati dimessi dopo poche ore. Come servizio di Igiene pubblica – continua Ferrari – una volta ricevuta la segnalazione dei casi, siamo intervenuti immediatamente nelle scuole interessate e abbiamo eseguito dei campionamenti dei pomodorini per poi conferirli al laboratorio dell’Istituto zoo-profilattico per eseguire analisi e cercare di capire quale sia stato l’agente che ha provocato gli effetti indesiderati. Tutt’ora sono in corso analisi chimico tossicologiche e micro biologiche e i risultati sono attesi per la prossima settimana».

Nel frattempo sempre il servizio di Igiene pubblica di Modena ha emesso un blocco ufficiale di questo alimento nelle scuole interessate dal progetto della nostra provincia e sono stati contattati tutti i genitori degli alunni delle classi coinvolte per poter eseguire un' indagine epidemiologica dalla quale è emerso che i disturbi accusati sono quelli precedentemente riportati che si sono risolti in poche ore.

Ma casi di intossicazione dopo l'ingestione dei pomodorini del progetto del ministero si sono verificati anche in altre scuole di altre regioni.

«A livello nazionale è stata attivata un’indagine accurata per ricostruire tutta la filiera della verdura incriminata – conclude Ferrari – vedremo i risultati a breve».

«Ci chiediamo il perché la frutta e la verdura del progetto non possa essere fornita dalla Cir che cura il servizio di ristorazione – concludono i genitori, che si aspettano risposte chiare da parte delle direzioni didattiche la prossima settimana – la Cir, come da contratto, fornisce vegetali rigorosamente biologici e a filiera corta, quinti maggiormente tracciabile e non si sono mai verificati casi di intossicazione».l