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La tragedia

Ciclista di Cavezzo muore per congestione: Daniele Zaniboni aveva 59 anni

di Katia Romagnoli
Ciclista di Cavezzo muore per congestione: Daniele Zaniboni aveva 59 anni

Originario di Carpi, ma residente a Ponte Motta, stava facendo una pedalata cicloturistica a Lido degli Estensi, nel Ferrarese

12 maggio 2024
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Un malore fatale che ha colto ieri, durante una pedalata cicloturistica a Lido degli Estensi, un 59enne carpigiano, Daniele Zaniboni. A nulla, purtroppo, sono valsi tutti i tentativi messi in atto, dai soccorritori del 118, per ripristinare il battito cardiaco al turista, originario di Carpi e residente a Ponte Motta di Cavezzo, nella Bassa. L’uomo, secondo le informazioni raccolte, si era recato a Comacchio con due amici, per avventurarsi in un giro escursionistico in bici. Ad un certo punto, dopo aver ingerito bevande fredde, Zaniboni, appassionato anche di motori, ha accusato un malore dal quale, purtroppo, non si è più ripreso.

Cosa è successo

Gli amici hanno rapidamente lanciato l’allarme e sul posto sono giunte dapprima un pattuglia dei carabinieri del Norm di Comacchio e un’ambulanza. Le condizioni del ciclista 59enne sono, però, subito apparse molto critiche ed i sanitari hanno richiesto l’ausilio dell’eliambulanza, decollata dall’ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna. Sul posto, per coadiuvare le operazioni di soccorso è giunta anche una pattuglia dei carabinieri di Comacchio. Il malore è sopraggiunto al rientro dall’itinerario cicloturistico vallivo, all’altezza del distributore Agip, situato al chilometro 5 della strada statale Romea. Per circa un’ora sono proseguite le manovre di rianimazione cardiopolmonare con massaggio cardiaco e ricorso al defibrillatore, ma il cuore di Daniele Zaniboni, purtroppo, ha cessato di battere.

Al medico in servizio sull’elimedica è toccata la constatazione del decesso, per cause naturali, dovuto, come poi riportato sul verbale, ad arresto cardiocircolatorio. Contestualmente sono state avviate le procedure per informare il magistrato di turno e i familiari del turista di Cavezzo. Visto l’accaduto e le cause della morte, la salma è stata immediatamente posta dall’autorità giudiziaria nella disponibilità dei congiunti. La stessa salma è stata poi trasferita dal necroforo a Cavezzo, paese in cui Zaniboni viveva con la famiglia. Il 59enne era uno sportivo, appassionato di turismo slow all’aria aperta.

Nel 2015, insieme a un gruppo di amici, tutti soci del Motoclub Solidarmoto di Cavezzo, era stato protagonista di una singolare avventura motociclistica, che gli aveva permesso di raggiungere Capo Nord, in Norvegia. Risiedeva a Ponte Motta con la famiglia e lavora alla Polmac a Mirandola.