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Il caso

San Prospero, elezioni a rischio per un timbro: il Comune può essere commissariato

di Luca Gardinale
San Prospero, elezioni a rischio per un timbro: il Comune può essere commissariato

Caos dopo la presentazione delle liste: contestata la validità dei moduli. Il Comune rischia di non andare al voto a giugno, deciderà il Tar

12 maggio 2024
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SAN PROSPERO. Un vizio di forma che rischia seriamente di portare il Comune al commissariamento, invalidando le candidature di entrambi i concorrenti.

Succede a San Prospero, dove a sfidarsi alle amministrative dell'8 e 9 giugno saranno, come avvenuto 5 anni fa, il sindaco uscente Sauro Borghi (centrosinistra), che punta al terzo mandato, e Bruno Fontana, vicesindaco uscente a San Felice, che guida la lista civica San Prospero per il cambiamento, appoggiata dal centrodestra.

Tutto questo in teoria, perché ieri mattina la commissione elettorale ha contestato entrambe le liste. Il motivo è un vizio di forma, dal momento che i moduli con nome della lista e firma non risultano essere regolari.

IL TIMBRO MANCANTE

Nel dettaglio, a mancare è il timbro che dà continuità tra il primo foglio, quello in cui c’è il nome della lista, e quelli successivi, che riportano l’elenco delle firme: in sostanza, mancando il timbro, i fogli con le firme non sono riconosciuti dalla commissione elettorale, e di conseguenza entrambe le liste non sono state ritenute valide.

Un problema serio, perché al momento a San Prospero non ci sono candidati a sindaco, e di conseguenza il Comune va dritto verso un commissariamento di sei mesi, per organizzare le nuove elezioni.

Ma da cosa è nato l'errore tecnico? «Io ho chiesto al sindaco Borghi di stamparmi i moduli - spiega Fontana - ma evidentemente quelli che sono stati stampati non erano aggiornati, e quindi sarebbe stato necessario apporre un timbro per rendere validi tutti i documenti. Un errore sicuramente in buona fede, dal momento che ha colpito entrambi, ma che rischia di vanificare il lavoro di tante persone e lasciare i cittadini senza un governo “vero” per sei mesi. Siamo molto arrabbiati - chiude Fontana - ora sicuramente faremo ricorso al Tar, sperando che il giudice capisca che si tratta solo di un errore formale».

LA PALLA PASSA AL TAR

Ora, dunque, la palla passerà al Tar: se le liste non saranno riammesse il Comune sarà commissariato.

Un caso davvero incredibile, ma è anche il motivo per cui la raccolta firme è sempre soggetta a controlli minuziosi da parte degli incaricati. E proprio per questa ragione le ore che precedono e che seguono la scadenza di presentazione riservano sempre colpi di scena. Ma quello accaduto ieri con i candidati di San Prospero rischia di essere un caso emblematico.