Gazzetta di Modena

Modena

Il reportage

Modena, viaggio nei 14 piani del palazzo delle Costellazioni dove il degrado regna: «Non si può vivere così»

di Paola Ducci
Modena, viaggio nei 14 piani del palazzo delle Costellazioni dove il degrado regna: «Non si può vivere così»

Ascensori rotti, sangue sui muri, furti e finestre pericolose

16 maggio 2024
5 MINUTI DI LETTURA





MODENA. Persone con il fiatone che cercano di raggiungere il proprio alloggio salendo anche fino a quattordici piani di scale, sacchi della spazzatura sui ballatoi dei pianerottoli, macchie di sangue sui muri e una finestra aperta sulle scale tra il decimo e l’undicesimo piano priva di qualsiasi tipo di protezione, a portata di bambini.

Sono questi solo alcuni degli elementi che descrivono la situazione di degrado in cui versa il condominio di via delle Costellazioni a Modena, di proprietà statale ma affidato in parte alla Cooperativa L’ Angolo che gestisce gli alloggi del Centro di accoglienza straordinaria di Modena (Cas), in parte ai Servizi sociali del Comune (28 famiglie e 33 persone singole in carico al Servizio sociale e territoriale e Centro servizi per la marginalità trovano alloggio in quel condominio) e una parte abitato da privati cittadini. Tutti i residenti (in totale superano le 300 persone) stanno vivendo in questi giorni il dramma della mancanza totale di ascensori funzionanti.

La testimonianza

«Ormai da quasi 10 giorni si è rotto anche l’ultimo dei 4 ascensori del palazzo ma ancora non è stato riparato – racconta una residente che vive al 13esimo piano e che incontriamo seduta sulla scale per riposarsi durante la “risalita” a casa – sono cardiopatica, ormai cerco di uscire di casa il meno possibile, perché ogni volta che poi devo tornarci temo per il mio cuore».

La signora l’avevamo incontrata poco prima alle macchinette distributrici automatiche dell’acqua, poste al piano terra, subito dopo la portineria, mentre faceva scorta di qualche bottiglietta d’acqua.

«Non so più come portare la spesa e le casse d’acqua fin su nella mia stanza, ora centellino ogni cosa, anche se vivo con una adolescente e una bambina piccola e non è così facile rinunciare a tante cose».

Verso l’ora di cena poi, sono davvero tante le persone che si inerpicano per le scale, tra queste, giovani col monopattino, ragazzini che aiutano i genitori a portare borse pesanti di viveri e casse d’acqua, persone di mezza età che ogni due rampe si fermano per tirare il fiato, ma soprattutto mamme con bambini piccoli in braccio che si trascinano con ovetti e passeggini, allo stremo delle forze.

I residenti confermano che nel condominio gli ascensori sono quattro, due per ciascuna scala, alle due estremità del palazzo, «ma due di essi – ci racconta un altro condomino – sono anni e anni che non funzionano e ormai ci siamo stancati di chiedere che vengano rimessi in attività. Il terzo ascensore ha smesso di funzionare a dicembre e ora anche l’ultimo ci ha lasciati a piedi. Se chiediamo informazioni a chi si occupa della manutenzione ci viene risposto che gli ascensori sono vecchi, che i pezzi di ricambio per farli funzionare si faticano a trovare e dobbiamo portare pazienza. Ma io credo che tutti abbiano il diritto di vivere in modo dignitoso afferma arrabbiato».

In questo palazzo c’è gente che arriva a pagare fino a 700/800 euro di affitto e deve farsi fino a 14 piani di scale a piedi. I residenti affermano però che anche quando i due ascensori funzionavano «utilizzarli, soprattutto nelle ore di punta era un’impresa, a volte aspettavi anche mezz’ora prima che toccasse a te».

Quei 14 piani di paura

«Hanno detto che per far fronte alla situazione di emergenza era stato installato un montacarichi per aiutare le persone più fragili, ma dov’è questo montacarichi? A noi risulta che non sia stato installato nulla e siamo stufi di essere presi in giro».

Purtroppo, però, il mancato funzionamento degli ascensori è solo la punta dell’iceberg. In primo luogo il problema della sicurezza, nonostante la maggior parte degli spazi comuni siano costantemente sorvegliati da video camere.

La dimostrazione che il problema esiste sono le macchie di sangue che si incontrano su uno dei muri lungo le scale all’altezza dei piani intermedi. «Il muro si è sporcato sabato – ci raccontano – due ragazzi si sono accoltellati».

E se urla e schiamazzi diurni ma soprattutto notturni, sono all’ordine del giorno, nonostante la presenza di un numero elevato di bambini che vive in quegli alloggi e che si trovano costretti ad assistere a scene poco raccomandabili, «soprattutto nei fine settimana quando la scala situata nell’area dei due ascensori rotti da anni diventa zona di ritrovo per bere, fumare, assumere e spacciare sostanze stupefacenti», il degrado si palesa anche a causa di aree, soprattutto lungo le scale, in cui si trovano abbandonati rifiuti, a volte bottiglie con urina umana, mobili rotti e vecchi abiti in disuso che nella poche sere fa risultavano impregnati di acqua poiché dall’ultimo piano piove dentro e l’acqua scende per la tromba delle scale.

Se le aree comuni risultano in queste condizioni, anche gli alloggi non sono da meno. In stanze di poco più di 20/30 metri quadri vivono anche intere famiglie di 4 persone, senza cucina (la gente si arrangia con piastre elettriche o fornellini da campeggio) e con micro-bagni privi di spazio e scarico per inserire anche solo una lavatrice per esempio. Qualche condomino segnala la presenza di blatte.

«In teoria al quinto piano esiste una cucina comune e un’altra area dedicata alla lavanderia – ci racconta una mamma – ma quasi nessuno la utilizza, che io sappia, ha degli orari di apertura e francamente, soprattutto di sera preferisco starmene chiusa in casa: ho paura ad uscire. Lo scorso weekend – conclude la donna – so che ai piani alti sono state scassinate porte di appartamenti e hanno rubato quei pochi oggetti d’oro che una famiglia possedeva. Nessuno si merita di vivere così».