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Il Duomo di Finale Emilia pronto a risplendere, anche il Guercino è tornato a casa

di Chiara Marchetti
Il Duomo di Finale Emilia pronto a risplendere, anche il Guercino è tornato a casa

La chiesa dei Santi Filippo e Giacomo riapre 12 anni dopo il sisma. Al suo interno ci sarà il prezioso quadro con la Madonna, il Bambino e San Lorenzo, che fino al 2012 era collocato nella chiesa del Seminario

21 maggio 2024
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FINALE. Varcando le soglie del Duomo di Finale Emilia, si ha l’impressione che non sia passato nemmeno un minuto da quel 20 maggio di dodici anni fa

Certo, alcuni dettagli sono cambiati, i colori delle pareti sono più luminosi e i banchi di legno nuovi di zecca. L’odore è rimasto lo stesso, se non fosse per quella punta di vernice fresca che ricorda il nuovo, il mai usato.

Eppure, chissà quanti battesimi, comunioni, cresime, matrimoni e funerali sono stati celebrati davanti all’altare, davanti al gigantesco quadro con i santi Filippo e Giacomo, opera del modenese Giovanni Mussati risalente al 1772.

Danneggiato dal sisma del 2012
Rientrare in Duomo dopo dodici anni è, allo stesso tempo, un tuffo nel passato e un salto nel futuro. Danneggiato dalle scosse del 20 e 29 maggio 2012, dopo cinque anni di lavori la chiesa finalese è finalmente pronta per tornare ad accogliere i suoi fedeli. «Per la parrocchia di Finale – commenta don Daniele Bernabei – è un onore riaprire il Duomo al culto e siamo felici di poterlo fare proprio in occasione dell’anniversario del terremoto, una data che ha cambiato per sempre la vita di tutti noi».

L’inaugurazione con la messa del vescovo
L’inaugurazione ufficiale è prevista per domenica alle 17. Dopo i saluti istituzionali sul sagrato, sarà monsignor Erio Castellucci, arcivescovo di Modena e Nonantola, a celebrare la prima messa dopo dodici anni. Un’emozione che i finalesi attendono da tempo e che sarà impossibile dimenticare. «Il restauro – ammette don Daniele – è stato una grande fatica e proprio per questo ne siamo particolarmente orgogliosi. È stato un lavoro di squadra e il risultato è meraviglioso».

Avviati il 25 marzo 2019, i lavori di ripristino con miglioramento sismico si stanno concludendo con le ultime rifiniture proprio in questi giorni. L’importo complessivo delle opere, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna grazie al Programma delle opere pubbliche e dei beni culturali danneggiati dal sisma, è stato pari a 6 milioni e 30mila euro.

Il ritorno della preziosa tela del Guercino

Le novità non sono finite qui. Proprio ieri mattina, in Duomo è arrivato l’ospite più atteso: il prezioso dipinto del Guercino raffigurante la Madonna, il Bambino e San Lorenzo. Originariamente il quadro, datato 1624, era collocato nella chiesa del Seminario.

Dopo il sisma, la grande tela venne trasportata al Museo diocesano e benedettino di Nonantola, dove è stata custodita in questi anni e, grazie ai fondi dell’8 per mille alla Chiesa cattolica, anche accuratamente restaurata.

Per esigenze di tutela, il capolavoro del Guercino non tornerà in Seminario, ma sarà quindi posizionato in Duomo, in uno dei due lati del presbiterio. Sull’altro lato sarà sistemato un’altra opera di grande pregio: l’Adorazione dei Magi di Giuseppe Maria Crespi, datato circa 1730. «Il dono del Guercino – continua il parroco finalese – è stato una vera e propria sorpresa. Erano mesi che stavamo organizzando il suo ritorno a casa, ma non pensavamo di farcela per l’inaugurazione. Credo che quel dipinto potrà dare un ulteriore lustro alla nostra già bellissima chiesa».
L’organo del 1911
Menzione d’onore anche per l’organo, posizionato sopra l’ingresso principale. Costruito nel 1911 dalla Casa organaria Mascioni di Azzio, che ne ha curato anche il recupero, lo strumento musicale comprende due tastiere di 58 tasti, placcate in osso ed ebano, e una pedaliera di 27 pedali paralleli. 

Cinque nuove campane

La riapertura del Duomo è anche l'occasione perfetta per inaugurare ufficialmente il nuovo concerto di nove campane. Alle quattro campane che furono installate dopo la Seconda guerra mondiale (le precedenti erano state requisite per utilizzare il bronzo per la produzione di armi) se ne sono aggiunte cinque, realizzate presso la fonderia Capanni di Castelnovo ne’ Monti e offerte da alcuni fedeli finalesi. L’appuntamento più importante è quindi fissato per domenica. Certamente, i finalesi non mancheranno.