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Il caso choc

Modena, prende a martellate la porta dell’ex dopo 15 anni di violenze e soprusi

Daniele Montanari
Modena, prende a martellate la porta dell’ex dopo 15 anni di violenze e soprusi

Agghiaccianti le accuse al 54enne di San Felice, che è stato rinviato a giudizio

22 maggio 2024
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MODENA. Ancora un rinvio a giudizio per un gravissimo episodio da codice rosso in provincia, con l’aggressore arrivato a prendere a martellate la porta di casa della sua ex.
Si tratta di un uomo che, secondo quanto ricostruito, ha fatto vivere un vero incubo domestico alla sua ex, tra violenze sessuali, maltrattamenti, lesioni e stalking. Arrivando addirittura a prendere a martellate la porta della casa di lei, a San Felice, per riuscire a entrare. Queste le accuse che hanno portato ieri mattina in Tribunale a Modena il giudice per le indagini preliminari Carolina Clò a disporre il rinvio a giudizio nei confronti di un 54enne legato per 18 anni alla donna, 60enne, entrambi italiani.

LA VICENDA
Il rapporto si è avviato in una crisi di non ritorno nel 2020, ma la donna ha raccontato di episodi violenti e angherie per quasi 15 anni. Ma lei non aveva mai trovato il coraggio di denunciare, nel tentativo anche di proteggere sua figlia, avuta da una precedente relazione. Si è decisa ad andare dai carabinieri dopo l’episodio choc del 3 gennaio scorso, quando l’uomo, incapace di rassegnarsi alla fine della loro storia, si è presentato sotto casa di lei con un martello, con cui ha colpito la porta d’ingresso. Di fronte a una violenza del genere la donna ha detto basta, ed è andata a sporgere denuncia. I due vivevano già in abitazioni diverse, ma per l’uomo è scattato subito il divieto di avvicinamento.

IL CASO IN TRIBUNALE
La Procura ha aperto un fascicolo, e all’uomo è stata contestata, solo nell’ultimo periodo, una serie di gravi reati continuati: violenza sessuale (dal 2022 all’aprile 2023) perché obbligava la donna ad avere dei rapporti, maltrattamenti continuati e lesioni (dal 2020 al 2023) e stalking (dal 2023 al gennaio 2024 appunto). L’avvocato dell’uomo, Massimo Porta, ieri in udienza ha chiesto il rito abbreviato, che in caso di condanna avrebbe consentito di avere lo sconto di un terzo della pena. La donna, assistita da Stefano Termanini, si è costituita parte civile e si è opposta.
Il giudice, valutata la situazione e alla luce della gravità delle accuse, ha respinto l’istanza di abbreviato disponendo il rinvio a giudizio con rito ordinario. Il processo inizierà il 4 novembre. l