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Modena, il dramma delle piccole imprese: crollate le nuove aperture

Modena, il dramma delle piccole imprese: crollate le nuove aperture<br type="_moz" />

Confesercenti: «Dati inferiori al periodo precovid: 1.350 attività “mai nate”»

23 maggio 2024
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MODENA. Dati preoccupanti quelli presentati da Confesercenti sulle imprese nel Modenese. Le aperture di nuove attività nella provincia sono infatti crollate con le restrizioni anti-Covid, passando dalle oltre 4.250 del 2019 a poco più di 3.400 nel 2020, oltre 800 in meno. E non si sono ancora riprese: nel 2023 registrate 4000 aperture, ancora circa 250 in meno rispetto all’ultimo anno prima della pandemia.

I dat entrano in un ragionamento più ampio, in cui Confesercenti commenta gli incentivi per l’autoimprenditorialità contenuti nel Decreto Coesione, approvato nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri, e riservati ai giovani fino a 35 anni di età, i disoccupati da almeno 12 mesi o in condizione di marginalità.

«Negli ultimi quattro anni il numero di aperture di nuove attività, anche nella nostra provincia, è rimasto costantemente sotto i livelli prepandemia, per un totale di oltre 1350 imprese mai nate. Per essere veramente efficace, però, bisognerebbe ampliare la platea di possibili beneficiari della misura del Governo, ad esempio alzando il limite di età almeno a 40 anni. Altrimenti l’effetto rischia di essere limitato: l’impresa non può essere vista solo come alternativa alla disoccupazione», commenta Mauro Rossi, presidente provinciale Confesercenti.

In particolare il settore del commercio registra quasi un 25% in meno di nuove aperture e sconta un dato importante di chiusure, che anche nel 2023 porta ad un saldo di -298 attività in provincia, -190 nel solo commercio al dettaglio. Anche il settore bar/ristorazione, che ha mantenuto una dinamica di aperture più vivace, registra nel 2023 un saldo negativo di -99 attività, a riprova delle difficoltà a rimanere sul mercato.

«Le misure per l’autoimprenditorialità devono essere affiancate da percorsi di formazione e tutoraggio, obbligatori e di durata almeno triennale, o la loro esistenza in vita sarà effimera. I dati drammatici della natalità e della riduzione del ciclo di vita delle piccole imprese ci suggeriscono che dobbiamo accompagnare le neoimprese, rendendole capaci di competere in un mercato sempre più mutevole e complesso. La nostra associazione è al fianco degli imprenditori con servizi e risposte utili a rilanciare la cultura del fare impresa, un tempo caratteristica del nostro sistema economico, che ha bisogno della vitalità e dell’energia delle Pmi».