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L'intervista

Liliana Cavani e la sua Carpi: «Piazza di una bellezza unica»

di Paola Ducci
Liliana Cavani e la sua Carpi: «Piazza di una bellezza unica»

La regista sta girando in città il docufilm su “Il portiere di Notte”

25 maggio 2024
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CARPI. Come annunciato tempo fa, in questi giorni in piazza Martiri non sarà difficile incontrare la regista Liliana Cavani. Nata a Carpi 91 anni fa è una delle più importanti e controverse registe italiane che nel settembre 2023 è stata premiata con il Leone D’oro alla Carriera alla Mostra del cinema di Venezia.

UN DOCUMENTARIO SULLA SUA VITA

Cavani è in città con il regista Adolfo Conti per le riprese di un documentario sulla sua vita e sui 50 anni de “Il portiere di notte”, uno dei suoi film più discussi e leggendari. Per Il portiere di notte, uscito nel 1974, la Cavani venne sia celebrata per il suo coraggio nel trattare il disturbante tema della trasgressione sessuale, sia, nello stesso tempo, criticata per la trama sorprendentemente controversa nella quale presentava una simile trasgressione, nella narrazione dell’Olocausto.

Il film, nel tempo quattro volte censurato, già alla sua uscita divise le platee. In sua difesa, quando il film venne anche sequestrato scesero in campo i registi Luchino Visconti, Federico Fellini e Eduardo De Filippo, tanto che su uno dei set di Visconti si proclamarono addirittura 7 giorni di sciopero.

La regista ha voluto a tutti i costi che la sua personale intervista contenuta nel documentario fosse girata a Carpi. Inizialmente il set doveva essere allestito all’interno del Torrione degli spagnoli, «ma io mi sono opposta – ha raccontato Cavani ieri mattina durante una pausa delle riprese – perché volevo che insieme a me si vedesse chiaramente la mia Carpi e in particolare la bellezza della sua piazza e del porticato che le si accosta».

L'ELOGIO A CARPI

La regista si è così lasciata andare ad un elogio della sua città natale, esaltandone bellezza e autenticità: «La piazza è semplicemente perfetta e venne costruita durane il rinascimento, periodo in cui la visione urbanistica raggiunse il suo massimo splendore. In piazza Martiri c’è spazio, si può camminare, anche quando piove: basta spostarsi sotto i portici. È il luogo di relazione per eccellenza della città ed è un set cinematografico perfetto. A lei mi legano ricordi indelebili della mai infanzia ci passeggiavo con mia madre la domenica pomeriggio alle cinque, ed era un continuo fermarsi con qualcuno che si conosceva, ma non dimenticherò mai neppure l’orrore di quel giorno d’estate in cui arrivai in piazza e vidi che si era appena consumato l’eccidio di 16 prigionieri per mano dei fascisti».

IL TITOLO DEL DOCUMENTARIO

Il documentario, che sarà possibile vedere in autunno sulla Rai, si intitola “Il portiere della notte”, titolo voluto, con gioco di parole, dallo stesso regista Conti: «Perché ritengo che il protagonista del film di Liliana non fosse solo il portiere del turno di notte ma piuttosto il portiere di “quella famigerata notte”, europea, colma di odio, razzismo, violenza, crudeltà e inferno, che vide migliaia di ebrei deportati nei campi di concentramento. Notte di orrore di cui il portiere stesso fu complice anche se poi cercò di dimenticarsene. Cosa che sappiamo non gli fu possibile, a causa dell'amore per una donna ebrea».

LA PRODUZIONE DEL DOCUFILM

Il docufilm è realizzato da Doc Art di Roma, in coproduzione con la parigina Goyaves e in collaborazione con Rai Documentari e Arte. La troupe è composta da professionisti emiliani con lunga esperienza nel settore audiovisivo: Gabriele Alessandrini (direttore della fotografia), Alessandra Guidetti (organizzatrice), Roberto Gozzi e Valerio Barbati (operatori di ripresa), Corrado Juvara (montatore), Filippo Campani (elettricista) e Demis Bertani (fonico). l