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L’emergenza

Modena, anziano in arresto cardiaco al bar: salvato da due studenti del Selmi

di Daniele Montanari
Modena, anziano in arresto cardiaco al bar: salvato da due studenti del Selmi

Hanno preso il defibrillatore da scuola e si sono precipitati là riuscendo a ripristinare il battito

30 maggio 2024
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Sui loro telefonini è scattato l’allarme della app collegata al 118 per le emergenze, e loro non ci hanno pensato un attimo: sono corsi fuori dall’aula, dove stava terminando la lezione, per prendere il defibrillatore della scuola e precipitarsi dalla persona che si trovava in arresto cardiaco.

Hanno dato davvero una bella prova di senso civico ieri mattina Martina Riccio e Samuele Cornia, entrambi 18enni della classe 5 V dell’istituto Selmi, indirizzo Biologico. E con la loro prontezza e competenza, hanno salvato una vita.

Il malore

È successo tutto in pochi attimi. Erano le 9.50 al Chocolate Bar di viale Leonardo Da Vinci, vicino alla scuola. Un pensionato che stava mangiando qualcosa ai tavolini all’improvviso si è accasciato senza respiro: gli era andato di traverso un boccone ed era finito in arresto cardiaco. Uno dei titolari del bar, Simone, gli ha praticato la manovra di Heimlich e ha iniziato a fargli il massaggio cardiaco, mentre veniva chiamato il 118. Ed ecco che qui intervengono gli studenti.

L’intervento

Martina e Samuele prestano servizio presso due pubbliche assistenze (alla Croce Blu di Modena lei, all’Avap di Formigine lui), hanno fatto i corsi di formazione e sono entrambi abilitati all’utilizzo del defibrillatore. Hanno quindi sullo smartphone la app del 118 che avverte in caso di emergenza cardiocircolatoria che richieda l’utilizzo di un defibrillatore vicino a loro. In questo caso, quello della loro scuola.

Non ci hanno pensato un attimo: mentre stava finendo la seconda ora, sono corsi fuori per portare aiuto: Martina ha raggiunto il luogo dell’emergenza, il Chocolate Bar, e ha iniziato subito a fare il massaggio cardiaco. L’uomo ha iniziato a respirare di nuovo. Samuele è andato a prendere il defibrillatore nell’atrio del Selmi e ha posizionato subito le piastre sul petto del paziente, pronto a dare la prima scarica. L’analisi automatica dell’apparecchio ha però avvertito che non ce n’era bisogno, perché la fase più critica era superata: il boccone che ostruiva si era spostato e grazie al massaggio cardiaco il cuore aveva ripreso a battere. In quel momento sono arrivati i soccorritori del 118, ambulanza e automedica, che si sono complimentati con i ragazzi per l’ottimo lavoro fatto e hanno condotto l’uomo in ospedale. Sul posto è giunta anche la vicepreside, che si è complimentata anche lei con Martina e Samuele. Poi li ha ovviamente riaccompagnati a scuola, dove nel frattempo era finito l’intervallo e iniziata la terza ora.

I commenti

«Quando è arrivato l’allarme siamo partiti a razzo – racconta Samuele – ho solo detto ai miei compagni: “Oh, spiegate voi alla prof, eh?”. In quei momenti, un minuto può fare la differenza, ogni minuto che passa senza massaggio cardiaco diminuisce del 10% la probabilità di sopravvivere. La prof e la vicepreside hanno capito, e anzi ci hanno fatto i complimenti per come ci siamo attivati. Ma abbiamo semplicemente applicato ciò che ci hanno insegnato ai corsi».

«Ringrazio lo stage che mi ha portato in Croce Blu a Modena facendomi appassionare al soccorso – nota Martina – tanto che sono rimasta come volontaria. La formazione che mi hanno dato mi ha permesso di aiutare una persona in condizioni critiche: può capitare a chiunque e dovunque, per questo ci vorrebbero sempre più persone in grado di fare rianimazione e usare il defibrillatore». «Questi ragazzi sono stati davvero bravi – commenta Simone del bar – ce ne fossero di 18enni così...».  

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