Modena, quattro progetti all’ex Colombofili per rilanciare l’area col volontariato
Obiettivo migliorare anche la situazione al Novi Sad. La durata ipotetica dei lavori è di 12-18 mesi
Quattro progetti in un unico spazio per rilanciare l’area ex Colombofili e dare più sicurezza al parco Novi Sad. La zona tra l’area verde e lo stadio Braglia è stata assegnata dal Comune al Centro servizi per il volontariato (Csv) Terre Estensi.
IL PROTOCOLLO
«La Provincia ci ha detto più di un anno fa che la nostra sede attuale serve alle scuole», ha detto Alberto Caldana, presidente del Csv Terre Estensi. Di conseguenza, il Centro ha sottoscritto un protocollo con il Comune, la Provincia e la Fondazione di Modena per gestire i circa 1.600 metri quadri dell’area.
Lo spazio sarà ben più della nuova sede del Csv. Vi potranno trovare spazio le attività del Centro, del Forum provinciale del terzo settore e della fondazione Vita indipendente. Inoltre, sono previsti un bistrot gestito da persone con disabilità e appuntamenti con i cittadini, dallo sport alla musica.
I lavori hanno una durata compresa dai dodici ai diciotto mesi. Il cantiere non potrà però partire prima della firma del Comune con successivo progetto esecutivo.
IL PERCORSO
I quattro progetti sono nati dall’ascolto di tredici persone e da un laboratorio che ne ha coinvolto venticinque. Il primo si chiama “Il ponte come parco” e indica il rapporto di connessione più stretta che il Csv Terre Estensi ha in mente con il Novi Sad.
Il secondo è il “Palco di comunità” e pone al centro le relazioni interculturali. Il terzo progetto (“Sport, comunità e scuola aperta”) propone una maggiore attenzione sia allo sport sia all’educazione. Il quarto (“Levante”) si basa su forme di sperimentazione e laboratori creativi.
I progetti sono stati curati dallo studio di design Shifton, fondato da Emanuel Ingrao. «Abbiamo l’idea di creare condizioni sul lato di viale Monte Kosica per fare in modo che vinca il pedone – ha spiegato Ingrao – e che le auto possano rallentare. Vogliamo creare una connessione osmotica con il parco. Pensiamo a una pedana con pendenza del dieci per cento con l’obiettivo di consentire a duecento persone di fruire di eventi anche dall’esterno dell’area».
LE SFIDE
Lo studio dei progetti è stato promosso dal Csv e dalla Fondazione di Modena, in sinergia con la Provincia e il Comune. «Trasformare quest’area da luogo di passaggio a spazio di incontro con vocazioni specifiche vuol dire avere la possibilità di risignificarla insieme alla città e alle comunità – ha spiegato Matteo Tiezzi, presidente della Fondazione di Modena – È un’operazione rigenerativa che si può sviluppare soltanto attraverso una condivisione molto ampia dei presupposti e degli obiettivi».
Tra le immagini dei progetti si può osservare una vetrata in una parete tra la sede e il parco Novi Sad. Una forma di collegamento tra l’interno e l’esterno con il cui il Csv vuole ridare più lustro a un’area più volte soggetta a problemi di sicurezza.
«Il parco ha qualche punto buio – ha ripreso Caldana – e ci piacerebbe portare iniziative. Metteremo un’ampia area cortiliva a disposizione delle associazioni. Proporremo una serie di importanti attività durante l’anno. Ci sarà attenzione al parco non soltanto durante le partite del Modena o del mercato del lunedì. Possiamo contribuire al rilancio di una zona importante della città».
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