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Il processo

Entra in casa e ruba i tortellini: «La ladra filmata era mia cognata»

di Ambra Prati
Entra in casa e ruba i tortellini: «La ladra filmata era mia cognata»

Il furto sull’Appennino reggiano: sotto accusa una 61enne di Formigine

31 maggio 2024
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«Ero in auto quando mio figlio mi mandò sul cellulare il filmato delle telecamere. Si vedeva entrare una persona con i guanti di lattice e una sporta vuota: andava in camera di letto, accanto al frigoriferi, poi si guardava intorno e con la sporta piena richiudeva la porta a chiave. Era mia cognata. Non ci potevo credere».

È quanto ha raccontato in tribunale a Reggio Emilia una signora 65enne, che ha portato alla sbarra la moglie del fratello – una 61enne di Formigine – per furto: secondo l’accusa avrebbe duplicato le chiavi. L’istruttoria si è aperta ieri davanti al giudice monocratico Michela Caputo.

I FATTI
L’episodio contestato risale all’11 luglio 2020, ma la vicenda è iniziata ben prima. «I miei genitori costruirono una villetta di tre unità abitative (una per loro e una ciascuno a me e mio fratello, con ingressi separati) a Carpineti (in provincia di Reggio). Siccome io vivo a Modena, per me è una seconda casa; ci andavo nel fine settimana e in estate, per assistere mio padre rimasto vedovo. Per mio fratello invece è la prima casa: ci abita con la moglie», ha detto la signora, costituitasi parte civile tramite l’avvocato Tommaso Barbieri.
Dopo la morte dell’anziana madre, dalla casa hanno cominciato a sparire diversi oggetti, anche di valore. «Biancheria ricamata a mano, un servizio di piatti dell’Ottocento, cuscini, un anello con diamante, una catenina d’oro della comunione di mio figlio. Cose che avevo nascosto e che non trovavo più: i miei familiari dicevano che mi ero dimenticata il nascondiglio e che forse avevo problemi di memoria». Valore approssimativo degli ammanchi seriali: 5mila euro. «Ma ci sono oggetti che vanno al di là del valore economico». La signora si è insospettita nel 2020. «Mio padre non stava bene. Per assisterlo lo portai a casa mia a Modena nel febbraio 2020. Poiché c’era il lockdown sono tornata a Carpineti solo a fine giugno: la catasta di legna, che arrivava alla finestra, era ridotta al minimo. Stavolta non era la mia immaginazione». Per venire a capo del “mistero” il figlio si è offerto di installare delle telecamere interne. Si è arrivati così all’11 luglio e al filmato (consegnato ai carabinieri e finito agli atti) che ha incastrato la presunta ladra. «Ho la mania in estate di fare scorta di buon cibo montanaro: pasta fresca, carne, frutta. I frigoriferi in cucina erano pieni».

IL MANCATO ACCORDO TRA FRATELLI

Il giorno dopo la scoperta («ci ho pensato su, per me era incredibile») la derubata ha parlato con il fratello. «All’inizio lui ha cercato un accordo, poi ha negato e mi ha dato il biglietto da visita del suo avvocato. Preciso che i rapporti con mio fratello sono stati ottimi; hanno incominciato a incrinarsi dopo il suo matrimonio e soprattutto dalla malattia di nostra madre».
Da notare che la 61enne – imputata del solo furto di tortellini e tagli di manzo, poiché è l’unico episodio provato dal filmato – nega ogni addebito e sostiene che altre persone avessero accesso all’abitazione. Perciò il suo avvocato difensore, Marco Ferraresi di Modena, in udienza ha insistito su questo aspetto, scontrandosi con la signora. «Per qualche mese ho dato a un’amica il compito di controllare casa, ma non nell’anno della pandemia. Ripeto: le chiavi a lei (ha detto indicando l’imputata, ndr) non le ho date. Avvocato, stendiamo un velo pietoso».

Nella prossima udienza i testimoni della difesa.