A Maranello chiude “Bontà Montanare” dei fratelli Boilini: «Grazie per questi 29 anni»
Il forno e negozio di alimentari in via Stradi è gestito da Giorgio e Andrea
MARANELLO. Chiude oggi dopo 29 anni “Bontà Montanare”, forno e negozio di alimentari gestito dai due fratelli Giorgio e Andrea Boilini.
Un punto di riferimento per la comunità di Maranello: sono tantissimi coloro che almeno una volta si sono fermati in via Carlo Stradi per comprare qualcosa o per fare due chiacchiere. Nei giorni scorsi, quando la notizia della chiusura si è sparsa per la città sono stati in tanti a passare anche solo per un saluto. Tra questi, Umberto Burani, cittadino che ricostruisce la storia dell’attività: «La notizia della chiusura – dice Umberto – mi mette un po’ di malumore. Da “Bontà Montanare” si poteva trovare tutto ciò che normalmente si trova nei negozi di alimentari, ma anche il pane fresco. In certi periodi dell’anno c’erano i marroni di Monzone, le noci, le frappe, i tortelli con marmellata di prugne cotti al forno o fritti, le torte. E visto che i due fornai sono di Pavullo altri prodotti tipici della nostra montagna».
DA PAVULLO A MARANELLO
I due fratelli, di Pavullo, per anni si sono alzati alle 4 del mattino e, dall’Estense, arrivavano fino a Maranello: «Al mattino – dice Umberto – andando a prendere il pane si imparava cosa fosse successo nella notte lungo l’Estense, quanta neve fosse caduta o se ci fossero stati incidenti». Il negozio dei Boilini, era «un centro di informazioni, di chiacchiere, di battute ironiche e di prese in giro tra noi amici», continua ancora il ricordo.
«Giorgio, il più disinvolto dei due, che prima di avviare questa attività ha lavorato per 12 anni al reparto verniciatura della Ferrari e quindi conosce praticamente mezza Maranello, ci raccontava le news imparate dai primi clienti mattinieri. Difficilmente io arrivavo prima delle 9.30 e lui mi diceva che “la banda” era già passata ed erano in piazza. La banda erano gli ex colleghi o amici. Davanti alla porta del negozio c’era sempre un gruppetto che dopo gli acquisti si fermava a parlare, e gli argomenti erano quasi sempre il calcio o la Ferrari».
LA SPERANZA
Infine Umberto conclude: «Speriamo che qualcuno possa riaprire l’attività, ma sarà impossibile ricreare il clima di questi anni. Finalmente Giorgio e Andrea si godranno il meritato riposo dopo aver tanto lavorato. A loro facciamo tanti auguri di buona vita. Da parte mia, dagli amici e dai clienti, un grosso abbraccio».