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Caos trasporti: l’odissea di una modenese nel giorno nero dei treni

Caos trasporti: l’odissea di una modenese nel giorno nero dei treni

Per tre ore “bloccata” in stazione insieme al figlio autistico

02 giugno 2024
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MODENA. Un’odissea. Così una modenese descrive la giornata vissuta sabato alla stazione dei treni di Modena. Tutta colpa di un blocco sulla linea Milano-Bologna provocato da un guasto elettrico all’altezza di Parma. Una situazione che ha creato numerosi disservizi in tutta l’Emilia dalle 11.15 fino alle 17, quando tutto è tornato davvero alla normalità.

IL RACCONTO
«Dovevo salire sul treno 8809 che parte da Milano e arriva a Lecce – spiega la donna – quando siamo stati avvisati del guasto alla linea elettrica alla stazione di Parma. Quasi all’ultimo minuto, poi, abbiamo scoperto che i treni da Reggio Emilia e Modena sarebbero stati soppressi: avremmo quindi dovuto prendere il primo treno disponibile in arrivo per Bologna e, una volta arrivati, saremmo stati aiutati. Qui è nato il caos».
La donna non è riuscita a prendere alcun treno, nonostante in stazione a Modena ne siano effettivamente arrivati: «Oltre ad essere strapieni, non avevano le indicazioni corrette. Numeri e città indicati erano diversi, così abbiamo perso un treno dopo l’altro rendendocene conto solo nel momento in cui erano ripartiti, quando veniva annunciato dagli altoparlanti della stazione».

I DISAGI
Lo sconforto, sempre più palpabile, si è trasformato in rabbia: «Ero insieme a mio figlio autistico – prosegue la donna – quindi il disagio è stato ancora più grande. Purtroppo non c’erano indicazioni chiare né, in quel momento, il personale adeguato per gestire la situazione. Da altre persone ho saputo che anche chi è riuscito ad arrivare a Bologna è stato lasciato in balia di se stesso. Noi, invece, a Bologna non siamo mai arrivati. Mentre ero in fila ho telefonato a Trenitalia, sono stato molto accesa nel tono delle mie rimostranze ma ho ricevuto risposte sgarbate, trattata con sufficienza e scocciatura da un operatore che mi diceva che avrei dovuto imparare a gestire la rabbia».

LA RABBIA
Rabbia che, invece, è salita ancora di più: «Sono finalmente riuscita ad arrivare allo sportello informazioni della stazione – conclude la donna – dove ho chiesto come mai ci fossero tutte queste anomalie e se fosse possibile parlare con un responsabile a cui chiedere informazioni corrette rispetto a quelle sin lì ricevute. Mi è stato risposto che avrei potuto raggiungere il capostazione percorrendo il primo binario e girando a sinistra: peccato che seguendo quella strada si arrivasse all’uscita, quindi sono stata anche presa in giro».
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