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Modena, chiede il biglietto sull’autobus e viene aggredita dal passeggero

di Gabriele Farina
Modena, chiede il biglietto sull’autobus e viene aggredita dal passeggero

Una verificatrice è stata soccorsa dal 118, identificato l’uomo

03 giugno 2024
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MODENA. Aggredita e ferita per aver chiesto un biglietto del bus. Sabato mattina verso le 12 una verificatrice è stata medicata dal 118 dopo un’aggressione su un mezzo della linea 9 che viaggiava in via Emilia Ovest dal centro verso la zona di Cittanova.

Appena poche ore dopo, verso le 18, due minorenni sono state costrette a scendere dall’autobus in via Emilia Ovest per rifugiarsi in un bar sulla strada Nazionale per Carpi. Nel secondo caso, l’aggressione era stata verbale. Nel primo s’è passati alle vie di fatto. Su entrambi indagano le forze dell’ordine.

Il fatto

Secondo quanto appreso da tre fonti, sabato mattina poco prima di mezzogiorno la verificatrice è salita sul bus della linea 9 con due colleghe alla fermata di via Emilia Ovest, poco prima del semaforo all’incrocio con via Vittorio Alfieri, alla Madonnina.

Un passeggero non aveva ancora timbrato il biglietto quando le tre verificatrici sono salite a bordo. S’è affrettato a rimediare, ma a quel punto stava scattando la sanzione nei suoi confronti.

L’uomo di origine straniera ha reagito aggredendo il personale prima verbalmente, poi in modo fisico. A farne le spese la verificatrice, che ha riportato un colpo alla testa e diverse contusioni.

L’autobus non era ancora ripartito e l’autista è intervenuto prontamente, frapponendosi tra l’aggressore e le verificatrici. Intanto, la centrale operativa di Seta ha chiesto al 112 di intervenire.

Le forze dell’ordine hanno raggiunto in pochi minuti l’autobus, identificando il passeggero che è andato in escandescenza. La ferita è stata visitata dal personale sanitario del 118, arrivato con un’ambulanza.

Le reazioni

Seta ha espresso solidarietà alle verificatrici, che lavorano per una ditta esterna. L’azienda di strada Sant’Anna metterà a disposizione delle forze dell’ordine sia le immagini di videosorveglianza sull’autobus sia i filmati delle bodycam, in dotazione ai verificatori.

Seta si riserva il diritto di sporgere denuncia per interruzione di pubblico servizio. L’azienda condanna l’accaduto, come i sindacati Faisa-Cisal e Orsa Trasporti.

«Il lavoro del verificatore è sempre più a rischio – ha sottolineato Giuseppe Rendace, segretario provinciale della Faisa-Cisal – Occorre una maggiore presenza delle forze dell’ordine, tenendo conto del numero delle risorse. Vanno predisposte pattuglie mirate in supporto della verifica. La gente non vuole tirare fuori i documenti per le multe. Senza documenti è come navigare a vuoto».

Il motivo è presto detto: chiunque senza documenti può spacciarsi per qualcun altro, evitando di incorrere in una multa che può variare da 75 a trecento euro.

«Il passeggero può essere nel pieno diritto di dire ai verificatori “Sono salito adesso” – ha aggiunto Rendace – e farsi sentire in fase di ricorso. Quando non ci vogliono dare i documenti è ovvio che serve un intervento delle forze dell’ordine per identificare queste persone».

Rendace ha condannato la violenza, come Luigi Sorrentino, segretario regionale di Orsa Trasporti. «Non è possibile che una persona al lavoro debba rischiare la propria incolumità – ha criticato Sorrentino – Il problema è sempre di fondi: se arrivano più risorse, si può pensare di mettere steward in appoggio alle verificatrici».