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Il caso

Guiglia, cinghiali all’assalto dei ciliegi: «Mai così vicini a casa»

di Manuel Marinelli
Guiglia, cinghiali all’assalto dei ciliegi: «Mai così vicini a casa»

Il racconto: «Andando avanti così il nostro frutteto è a rischio»

04 giugno 2024
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Guiglia Si sono fatti una scorpacciata di ciliegie e duroni incuranti dei proprietari, che increduli li filmavano. Poi si sono volatilizzati nel bosco. No, non si tratta di un gruppo di furbacchioni in cerca di una merenda gratuita, piuttosto di un branco di cinghiali che qualche giorno fa ha fatto razzia di frutti a Roccamalatina, frazione di Guiglia, nel podere della famiglia Scorzoni.

Una quindicina almeno

Tutto normale, d'altronde chi abita o lavora in campagna di questi episodi ne potrebbe raccontare a centinaia, di certo non con il sorriso sulla bocca visti i danni che solitamente provocano i branchi. Però questo caso è diverso dagli altri. «Erano circa le 20.30 di sera quando abbiamo iniziato a sentire grugniti e strani versi provenienti dal frutteto di fianco a casa, circondato dalla provinciale 623 - racconta Alexei, che ha ripreso tutto con il cellulare da distanza ravvicinata - Non era certo la prima volta che i cinghiali si facevano vedere, ma siamo rimasti increduli vedendo la numerosità del branco e quanto si fossero avvicinati alla casa. Così vicini non erano mai arrivati e nonostante la nostra presenza non hanno fatto un solo passo indietro. Quanti erano? Sicuro almeno una quindicina, c’erano anche tanti piccoli che si rotolavano. Uno di loro, l’unico in tutto il branco, aveva uno strano colore, non il solito marrone ma più chiaro. Ora vedremo di mettere qualche filo elettrico per delimitare il frutteto, se continuassero così ogni sera potrebbero devastare completamente il raccolto. Ieri sera non si sono visti ma sicuro torneranno prima o poi».

Alla carica degli alberi

Dal video si vede bene come alcuni animali con dei balzi riescano a raggiungere i rami più bassi, scuotendoli così da far cadere al suolo le prelibate ciliegie. Altri provano invece a “caricare” gli alberi con dei colpi per ottenere il medesimo risultato. Alcuni di loro si sono addirittura spinti fino ai garage e all’abitazione con grande nonchalance. Il tutto all’imbrunire, quando il sole ancora non era sceso del tutto e un po’ di luce continuava ad illuminare la zona. Senza considerare le auto che transitavano a pochi metri da lì, sulla Sp623. «Più che cinghiali sembravano scimmie vedendo come si arrampicavano - scherza Alexei - Di solito nel frutteto organizzo raduni di auto con amici da tutta la zona, ne farò uno anche il prossimo 6 luglio. Mentre l’altra sera mi sono ritrovato un raduno, di certo non autorizzato, di cinghiali...». 

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