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Il caso

Modena, la denuncia: «Mio figlio rincorso dal bidello, è caduto rompendosi un dito»

di Mattia Amaduzzi
Modena, la denuncia: «Mio figlio rincorso dal bidello, è caduto rompendosi un dito»

Un papà di un bambino di quinta elementare ha fatto ricorso ai carabinieri

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«Mio figlio si è fatto male perché il bidello lo ha rincorso e spinto contro la rete».

A denunciarlo il padre di un bambino della scuola primaria Anna Frank. Il fatto è accaduto martedì, alla vigilia dell’ultimo giorno di scuola, quando l’alunno era stato visto uscire dall’istituto zoppicando e con evidenti segni sul viso.

La denuncia

Il padre ha spiegato di aver presentato la denuncia ai carabinieri su quanto è accaduto, non prima di aver fatto visitare suo figlio, per avere un referto medico da allegare alla querela presentata ai militari.

«Lui adesso sta bene – ha spiegato – ha la fronte un po’ gonfia per la botta, qualche graffio oltre che una frattura all’alluce del piede destro. Dovrà portare una stecca per quindici giorni».

Nella denuncia è stata riportata la versione dei fatti che il bambino ha riferito a casa, racconto che può contare anche su alcuni testimoni, suoi compagni di classe, che erano con lui e hanno assistito all’accaduto.

«Tanto spavento»

«Attorno alle 11.30, lui e i suoi amici erano fuori in cortile a giocare durante la ricreazione – sottolinea il papà –. Mentre stavano rientrando in classe, mio figlio ha salutato il bidello con educazione, e lui, al contrario, lo ha offeso rispondendogli “Ciao porco”. Mio figlio, allora, non l’ha accettato, rimandando indietro l’insulto, dicendogli “Ma chi sei te per dirmi che sono un porco. Forse lo sei te un porco”. Allora il bidello gli è andato davanti a muso duro e con tono minaccioso gli ha detto “Dimmelo in faccia se sei uomo”. Mio figlio allora si è spaventato e ha cercato di raggiungere velocemente la sua insegnante, dirigendosi verso il cortile. Il bidello, allora, lo ha rincorso spingendolo addosso alla recinzione e facendogli urtare la testa contro la rete e la gamba sinistra contro un ceppo di legno. Si è spaventato davvero tanto».

Le testimonianze

Il genitore ha poi continuato il racconto affermando come un bidello non possa «comportarsi in questo modo. In più, oltre ad aver fatto tutto questo, non l’ha neanche aiutato ad alzarsi, ma anzi mentre mio figlio si trovava a terra gli ha detto “Alzati che non ti sei fatto niente. Sei scivolato da solo”. L’ha lasciato lì per terra a piangere». Oltre ai compagni di classe del bambino, ha assistito alla scena anche un’altra bidella, che lo ha subito soccorso «aiutandolo ad alzarsi, medicandogli le ferite e coccolandolo, cercando di tranquillizzarlo. Tutte cose che avrebbe dovuto fare l’altro addetto, e forse la storia si sarebbe chiusa lì».

Ieri il padre ha accompagnato il piccolo per l’ultimo giorno di scuola e ha preteso di confrontarsi con il bidello, che già gli aveva riferito la propria versione.

«Ha cercato di uscirne fuori come se non fosse successo niente – dice il padre –. Mio figlio stava correndo a scuola, cosa che è vietata dal regolamento, e lui mi ha detto che ha tentato di trattenerlo, facendogli perdere l’equilibrio e facendogli così sbattere la testa contro la recinzione. Mi ha fatto vedere anche il luogo in cui è avvenuto l’incidente. Lì per lì ho creduto a quanto mi ha raccontato, ma di fronte a quanto poi mi ha detto mio figlio non ho potuto fare altro che presentare denuncia».

Nessuna risposta

Ora i carabinieri avvieranno un’indagine per capire quali delle due versioni sia veritiera. Abbiamo cercato la preside delle scuole Anna Frank, senza ottenere alcuna risposta sui fatti. 

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