Gazzetta di Modena

Modena

Economia e lavoro

Ex Bellco, la solidarietà della Chiesa: «Fare di tutto per evitare i 350 licenziamenti»

Ex Bellco, la solidarietà della Chiesa: «Fare di tutto per evitare i 350 licenziamenti»

Il cardinale Zuppi e il vescovo Castellucci accanto ai lavoratori a rischio. Oggi alle 9 il primo incontro in confindustria con i vertici aziendali di Mozarc

18 giugno 2024
3 MINUTI DI LETTURA





MIRANDOLA. Alla vigilia del primo confronto con la multinazionale Mozarc, in programma alle 9 di oggi nella sede di Confindustria a Modena, il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, e il vescovo di Modena e Carpi, don Erio Castellucci, hanno voluto esprimere il loro sostegno alle 350 persone che la multinazionale americana vorrebbe licenziare interrompendo la produzione dell’ex Bellco a Mirandola.


Il messaggio di Zuppi
«La solidarietà della Chiesa è piena. Le soluzioni ci sono e vanno trovate con pazienza e solidarietà, sapendo che la precarietà è quanto di peggio ci possa essere. Ci auguriamo che le parti sociali riescano a trovare gli accordi e le garanzie per guardare con speranza al futuro. Sentiteci vicini», ha detto in un videomessaggio il cardinale Zuppi, trasmesso al presidio Mozarc nel tardo pomeriggio di ieri.

Il messaggio di don Erio
Dritto al punto anche don Erio Castellucci: «Desidero manifestare la mia solidarietà ai lavoratori. Vi sono vicino e spero che anche l’interessamento della dottoressa Camporota, il Prefetto, possa favorire una soluzione positiva: un caro saluto!», ha scritto il vescovo alle organizzazioni sindacali.

La visita di don Bellini
Davanti ai cancelli Mozarc è arrivato anche don Carlo Bellini, vicario per la pastorale della Diocesi di Carpi, per incontrare lavoratrici e lavoratori. «Vorrei portarvi i saluti del vescovo Erio e la vicinanza della Diocesi. Sono di Mirandola, conosco benissimo la storia del biomedicale mirandolese e gli uomini che l’hanno fatto. Qui, dalle nostre parti, c’è l’orgoglio di lavorare, di produrre, di fare cose buone, c’è cultura del lavoro e qui non si lavora solo per portare a casa i soldi – ha detto don Carlo, interrotto da un lungo applauso –. Qui il lavoro è un elemento culturale e di civiltà della vita e le persone qui ne sono orgogliose. Facciamo le Ferrari e facciamo i filtri che salvano le persone. Facciamo cose bellissime e questa cultura va salvaguardata, perché è un bel modo di lavorare, di pensare il lavoro e di stare al mondo. Vi auguro che la vostra battaglia abbia successo e che Mirandola possa continuare a crescere e con essa la civiltà del lavoro e del biomedicale, affinché possa rimanere un distretto sempre in crescita, anche pensando al futuro. Esattamente il contrario di ciò che stanno pensando di farvi fare. Il futuro esiste ed esiste un futuro coraggioso. Veronesi non c’è più ma ci siete voi, gente coraggiosa che può inventare il futuro del biomedicale. Col cuore siamo tutti vicino a voi».

Cgil e Cisl ringraziano
Per Lisa Vincenzi (Filctem Cgil) e Alberto Suffritti (Femca Cisl Emilia Centrale) «è importantissimo sentire al nostro fianco la forza e la solidarietà anche della Chiesa, che si è mobilitata in modo appassionato e intenso per proteggere il diritto al futuro di 350 persone che non possono pagare il conto di una scelta aziendale che vuole solo e soltanto mettere il profitto davanti alla vita di chi lavora e di chi ha reso il biomedicale un fenomeno mondiale. Fenomeno che andrebbe espanso, non attaccato nel modo brutale che sta seguendo Mozarc. A nome di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori, grazie di cuore al cardinale Zuppi e a don Erio. Il oro coraggio nel prendere posizione è una testimonianza esemplare di impegno civile».

© RIPRODUZIONE RISERVATA