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Partigiani «oziosi e disordinati», lo strano omaggio alla Repubblica di Montefiorino

Partigiani «oziosi e disordinati», lo strano omaggio alla Repubblica di Montefiorino

L’opuscolo per l’80° fa infuriare. Il sindaco Maurizio Paladini: «L’ha detto Ermanno Gorrieri»

19 giugno 2024
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MONTEFIORINO. I partigiani della Repubblica di Montefiorino? Contrassegnati da “ozio, scarsa organizzazione e anarchia”. Tanto da essere mal tollerati dalla popolazione locale. Non è il passaggio di qualche nuovo libro storico in chiave revisionista, ma il singolare “omaggio” che viene loro fatto all’avvio delle celebrazioni per gli 80 anni della Repubblica.

Le considerazioni sono infatti contenute in un opuscolo con tutti gli eventi in programma che è stato distribuito domenica a Montefiorino nella giornata inaugurale che ha visto una fitta schiera di autorità presso la Rocca. Quando è stato consegnato l’opuscolo, chi ha letto le due pagine iniziali dal titolo “Il contributo delle popolazioni montanare alla lotta di Liberazione” ha sobbalzato. Alcuni hanno minacciato di alzarsi e andare via per protesta, poi per rispetto delle autorità presenti sono rimasti. Ma la cosa non è finita lì, e la polemica si è infiammata anche attraverso i social.

“L’ozio, la scarsa organizzazione, l’anarchia di questi gruppi contribuirono non poco ad aumentare il senso del disordine”. Questa e altre affermazioni dell’introduzione sono sembrate piuttosto inopportune come “omaggio”. Frasi peraltro all’interno di una ricostruzione priva di firma, ma inclusa in un opuscolo che ha il logo di patrocinio di Regione, Fondazione Modena, Museo della Resistenza, Comune di Montefiorino e addirittura Ministero degli Esteri.

A sollevare il caso all’indomani sui social è stata Chiara Asti, consigliera di opposizione ma soprattutto storica, che pubblicando il testo ne ha preso le distanze specificando che il Museo non c’entra e ha commentato: «Strana maniera di ricordare i partigiani e le partigiane che lottarono per liberare il nostro territorio dalla presenza dei fascisti, e che per farlo, forse, oziarono poco...».

Sono piovuti commenti indignati: «Dopo aver letto questo scritto, mi viene quasi da pensare che i buoni erano i nazifascisti... Chi è l’illuminato autore?» ha scritto qualcuno. «Mio nonno, partigiano della Repubblica di Montefiorino, che quassù ci perse la salute, si rivolterebbe nella tomba a leggere queste parole» ha rilanciato un’altra. «Quel testo è una vergogna. Enti e istituzioni che hanno patrocinato l’iniziativa dovrebbero avere l’onestà intellettuale di dissociarsi» ha commentato Walter Telleri, presidente Anpi di Prignano e Polinago.

«Consiglio a tutti voi storici, esperti e profondi conoscitori della Resistenza – ha ribattuto il sindaco Maurizio Paladini – di leggervi il 43° capitolo “Popolazione e partigiani” della Repubblica di Montefiorino scritto dal comandante partigiano Ermanno Gorrieri, la cui ristampa è prevista nel programma delle celebrazioni dell’80°, dal quale sono state riprese molte, se non tutte, le affermazioni contenute nel testo distribuito. Poi, se lo ritenete opportuno, ci confrontiamo pubblicamente».

«Estrapolare passaggi privandoli del contesto può generare cose imbarazzanti» ha rilanciato Chiara Asti. Duro anche il commento dell’Anpi provinciale, che in una nota, ricordando di non essere stata minimamente coinvolta nelle celebrazioni, punta il dito contro «un testo, ripreso dal sindaco, offensivo nei confronti dei combattenti: di tutti i combattenti per la libertà. Il messaggio politico appare una provocazione, che Anpi respinge».