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Il furto

Ruba nello spogliatoio della piscina di Vignola, arrestato un neo diciottenne

Ruba nello spogliatoio della piscina di Vignola, arrestato un neo diciottenne

Trovato con 200 euro e un cellulare: aveva forzato gli armadietti

22 giugno 2024
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VIGNOLA. Arrestato un mese dopo aver compiuto i 18 anni. È accaduto venerdì a un giovane tunisino, accusato di aver depredato gli spogliatoi della piscina di Vignola.

Erano le 16.15 quando i carabinieri della tenenza sono intervenuti nell’impianto di via Portello, dove hanno trovato il 18enne in possesso di due cellulari e di 200 euro circa in contanti, procedendo all’arresto per furto aggravato dalla violenza sulle cose, visto che due armadietti sono stati scassinati. Poco prima erano stati visti tre giovani stranieri in atteggiamento sospetto negli spogliatoi. Gli addetti alla sicurezza della piscina sono andati subito a controllare: appena sono entrati nello spogliatoio è stato il fuggi fuggi, ma sono riusciti lo stesso a trattenere uno dei giovani per chiedergli conto di quello che stavano facendo. E trovandolo in possesso di due cellulari, in presenza di altrettanti armadietti rotti, hanno subito pensato al furto, e chiamato i carabinieri.

I militari di Vignola sono arrivati in pochi istanti, trovando conferma dei sospetti: i lucchetti di due armadietti erano stati rotti e, sottoposto a perquisizione, il 18enne tunisino è stato trovato in possesso, oltre che dei due cellulari, anche di 200 euro in contanti. E ai due clienti della piscina a cui erano stati forzati gli armadietti, mancavano proprio sui 200 euro. A rafforzare il quadro indiziale, l’esame dei filmati delle telecamere di sorveglianza, che dall’esterno dello spogliatoi hanno documentato intrusione e fuga. Da qui l’arresto del giovane.

Questa mattina è comparso davanti al giudice Roberto Mazza per la direttissima. È emerso che uno dei due cellulari era stato rubato il giorno prima a casa di un italiano che aveva dato ospitalità proprio al 18enne, senza fissa dimora. Il quale ha dato la sua versione dei fatti: ha detto di essere stato a casa del derubato, ma di non aver preso nulla. Quanto alla piscina, ha riferito di essere entrato nello spogliatoio per ricaricare il cellulare, e che nel mentre un amico che stava andando via di corsa gli ha detto di tenere anche il suo. I soldi ha detto di averli avuti raccogliendo ciliegie in nero a Spilamberto. La sua versione non ha convinto molto il giudice che, ritenendo alto il rischio di recidiva, gli ha applicato l’obbligo di firma tutti i giorni, per ben due volte al giorno, in attesa del processo a novembre.

Dallo staff della piscina, «un sentito ringraziamento all’utente che non si è girato dall’altra parte, permettendo l’arresto. I nostri utenti possono continuare a godere della piscina in sicurezza e tranquillità».

D.M.

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