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La crisi

Bellco, positivo il tavolo in Regione: più lontana l’ipotesi licenziamenti per i lavoratori di Mirandola

di Chiara Marchetti
Bellco, positivo il tavolo in Regione: più lontana l’ipotesi licenziamenti per i lavoratori di Mirandola

L'azienda Mozarc si impegna a «preservare la continuità industriale»

27 giugno 2024
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MIRANDOLA. Uscire dal palazzo della Regione con un accordo firmato da tutte le parti coinvolte non era scontato. Per il momento e con la dovuta cautela, i 350 dipendenti Mozarc-Bellco possono tirare un sospiro di sollievo. Il primo tavolo regionale di confronto organizzato ieri pomeriggio a Bologna ha avuto, infatti, un esito positivo, considerando gli esuberi annunciati di punto in bianco dall’azienda il 12 giugno.


La posizione dell’azienda
Nel documento in questione, Mozarc «si impegna a dare attuazione a un processo di reindustrializzazione del sito al fine di preservarne la continuità industriale anche attraverso l’individuazione di possibili acquirenti». Allo stesso tempo l’azienda «non darà corso ad atti unilaterali fino all’individuazione di una soluzione industriale, produttiva e occupazionale». Inoltre, i vertici Mozarc-Bellco hanno preso l’impegno di continuare il confronto tra Regione, sindacati e istituzioni tramite incontri periodici. «Si apre – dicono Lisa Vincenzi di Filctem Cgil Modena e Alberto Suffritti di Femca Cisl Emilia-Romagna – una prospettiva per il salvataggio del sito di Mirandola e dei livelli occupazionali. La lotta sindacale ha ottenuto un primo significativo risultato di prospettiva grazie alla straordinaria mobilitazione dei lavoratori e all’unità del fronte sindacale e istituzionale».

Il presidente Bonaccini
Nel corso dell’incontro la Regione, rappresentata dal presidente Stefano Bonaccini e dall’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, si è detta disponibile a supportare il processo di reindustrializzazione utilizzando propri strumenti legislativi e normativi vigenti. «In Emilia-Romagna – commenta Bonaccini – non ci possono essere licenziamenti e chiusure di aziende decise dalla sera alla mattina. Con questo accordo abbiamo tolto dal tavolo le ipotesi di chiusura e licenziamenti, e possiamo iniziare a discutere su come traghettare l’azienda in un nuovo futuro». L’assessore Colla aggiunge: «La situazione che ha interessato il distretto biomedicale di Mirandola per noi è inaccettabile. L’esito finale, con il testo sottoscritto, è merito della compattezza delle istituzioni, ma soprattutto della fermezza delle iniziative di mobilitazione fatte da lavoratori e sindacati».

Scongiurare la crisi
Per tutta la durata dell’incontro, nel piazzale della sede della Regione in viale Aldo Moro a Bologna, un gruppo di dipendenti ha organizzato un presidio con striscioni e fischietti, mentre i colleghi nella sede di Mirandola erano in sciopero. Seduti al tavolo delle trattative c’erano anche i sindaci di Mirandola e Medolla, Letizia Budri e Alberto Calciolari, Confindustria Emilia Centro e il presidente della Provincia, Fabio Braglia. «Tutte le istituzioni – sottolinea Braglia – hanno lavorato per scongiurare una crisi che coinvolge intere comunità. Abbiamo raggiunto un traguardo importantissimo, che mette al centro le persone e il lavoro. Non è pensabile fare a meno di 350 dipendenti che rendono il distretto un’eccellenza». Anche l’azienda Mozarc Medical «esprime soddisfazione per l’ulteriore passo avanti. Le decisioni assunte saranno illustrate al tavolo ministeriale del 9 luglio. Le parti sono d’accordo nel coinvolgere il ministero a garanzia e supporto del percorso intrapreso». Il prossimo incontro, quindi, sarà a Roma, tra meno di due settimane. l