Le docenti in pensione che in giardino insegnano l’italiano ai ragazzi stranieri
Le lezioni sono calibrate in base al livello di conoscenza: alla fine si riceve un attestato
Un giardino in cui viene coltivato tanto verde e tanta cultura; una realtà in cui solidarietà e inclusione costruiscono una comunità per un cammino di accoglienza dove nessuno è ultimo, una cornice in cui ha preso avvio il lavoro sulla lingua italiana promosso da volontari pensionati che un tempo insegnavano tra i banchi di scuola. Per le persone con diversi background geoculturali che vivono in Italia, l’apprendimento dell’italiano costituisce un passaggio essenziale per l’inserimento nel tessuto sociale e al tempo stesso fondamentale per la costruzione comune di una società interculturale impegnata a riconoscere le istanze di tutti, ed è per questo che la cooperativa l’Angolo ha aperto alla cittadinanza l’ennesima strada che va all’insegna dell’inclusione e dell’amore per il prossimo.
Si tratta del giardino di Enrica Devoto, una carpigiana che ha adibito l’area verde della sua proprietà ad aula scolastica per ragazzi stranieri.
La storia
«Tutto è cominciato ormai due anni fa – comincia a raccontare Simona Palmonari referente per dei corsi di italiano per la cooperativa l'Angolo – Cercavo qualcuno che potesse valorizzare questa mia idea di creare dei corsi di lingua per l’inserimento degli stranieri, ma che fossero disposti a farlo gratuitamente, perché la cooperativa non poteva permettersi di assumere personale. Ho iniziato così a cercare dei volontari e ho trovato Marilè, che per conto proprio impartiva già lezioni di italiano in una scuola da lei gestita. Qui, aveva raggruppato tanti ex insegnanti e professionisti che avevano voglia di continuare a insegnare. Passavano quattro o cinque ore a settimana a spiegare l’italiano di base gratuitamente a ragazzi stranieri. Ho trovato illuminante questo sistema, e ho deciso di adottarlo».
Così, la cooperativa l’Angolo è riuscita a ricavare inizialmente una e poi una seconda aula di formazione dove i volontari si cimentano nelle lezioni di lingua, che sono tutte differenti in base al livello da cui gli alunni partono.
«Alcuni sono già bravi, altri partono da zero – prosegue – Noi accogliamo tutti, indistintamente, differenziando i loro compiti e le spiegazioni in base alle loro lacune. Abbiamo diverse sedi. Quella principale è in via delle Costellazioni a Modena, ma ne abbiamo anche una a Carpi, in via Karl Marx. Durante questi caldi mesi estivi sue nostre volontarie hanno richiesto la possibilità di fare le lezioni a casa di una di loro, a causa del caldo. L’idea ci è sembrata carina, e così il suo giardino è diventato una vera e propria scuola».
Alla fine del percorso i ragazzi stranieri ottengono un attestato: «Questi ragazzi ci hanno dato soddisfazioni impressionanti – riprende Palmonari – Per noi essere i loro educatori è stata una vera e propria missione, che non ha fatto altro che darci grandi soddisfazioni».