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La storia

Modena, le 90 candeline e una carriera unica. Gigliotti festeggia con la Bonissima

di Luca Beltrami
Modena, le 90 candeline e una carriera unica. Gigliotti festeggia con la Bonissima<br type="_moz" />

Il tecnico, oro olimpico con gli allievi Bordin e Baldini, e pioniere del rugby

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MODENA. Segni distintivi? I baffi e soprattutto le medaglie, quelle olimpiche in particolare. È l’allenatore che può vantare due ori a Giochi nella maratona (Gelindo Bordin nel 1988 e Stefano Baldini nel 2004), ma per Modena rappresenta anche l’anima e la storia di ben due società sportive di discipline ben diverse: l’atletica leggera con la Fratellanza e il Modena rugby, che ha contribuito a fondare nel 1965. È per questo che a Luciano Gigliotti, in occasione dei 90 anni che festeggia oggi, arrivano gli auguri del sindaco Massimo Mezzetti che, insieme all’assessore allo Sport, Andrea Bortolamasi, annuncia per lui, non appena tornerà dalle ferie estive, il conferimento della Bonissima. «Lo sport modenese, così come quello italiano, gli deve tanto – sottolineano Mezzetti e Bortolamasi – sia per il suo apporto tecnico sia per la passione che ha sempre caratterizzato il suo lavoro con i giovani atleti e con i campioni».

Originario di Aurisina, sul Carso triestino, ma modenese di adozione, Gigliotti ha raccontato la sua attività di preparatore di campioni nel libro, scritto con il giornalista Claudio Rinaldi, “Mi chiamavano professor Fatica. Vita, segreti e tabelle del più grande allenatore di maratoneti”. Anche da quel volume, denso di consigli tecnici su allenamenti e metodologie per migliorare le proprie prestazioni, emerge come alla base dei successi sportivi siano fondamentali solidi valori e rapporti umani.

La storia

L’atletica, ma non solo: c’è anche il suo rugby. Il Modena Rugby 1965 e i Veterans del Modena Rugby insieme per festeggiare i novant'anni di Gigliotti, uno dei pionieri della pallaovale modenese. Domenica scorsa la club house di Collegarola ha ospitato l’evento celebrativo di un’autentica leggenda dello sport italiano, alla presenza di tanti che con lui hanno condiviso parte del percorso dentro e fuori i campi da rugby. Gigliotti ha affiancato alla sua brillante carriera di scopritore e preparatore di campioni della maratona e del mezzofondo con la passione per il rugby, primo amore sportivo fin dai tempi della scuola. “Oltre all’atletica – si legge nel suo libro “Mi chiamavano Professor Fatica” – un’altra mia grande passione è sempre stata il rugby e a Modena la club house è un altro posto che mi piace frequentare. Si va a vedere la squadra e poi si mangia tutti insieme, è uno sport genuino, in campo ci si dà colpi duri e poi si sta tutti insieme dopo la partita senza rancori”. Il “prof” è stato tra i precursori del movimento rugbistico sotto la Ghirlandina, quando per cimentarsi in questo sport l’unico supporto era offerto dal Centro Sportivo Universitario (Cus), e ha accompagnato la crescita del club, dai primi allenamenti nei parchi cittadini e allo Zelocchi alla fondazione nel 1965 dell’A. S. Modena Rugby ad opera di un gruppo di giocatori ed ex giocatori – tra i quali Luciano Zanetti e Vittorio Rossi – e la nascita del settore giovanile, restando sempre legato al club prima come giocatore poi come allenatore e infine come dirigente, portando tanti atleti a cimentarsi nello sport ovale. Seppur senza incarichi formali nell’organigramma societario, il legame col Modena Rugby rimane forte anche oggi e in occasione delle partite interne del Giacobazzi il “prof” non manca mai di dare il proprio supporto ai ragazzi dagli spalti. La festa di compleanno organizzata domenica scorsa all’impianto di Collegarola è stato l’omaggio della famiglia biancoverdeblù a un grande uomo di sport.