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Modena, “rimbalzati” dalle superiori ricorrono al Consiglio di Stato

di Mattia Vernelli
Modena, “rimbalzati” dalle superiori ricorrono al Consiglio di Stato

Due famiglie per vie legali, ma sono circa 50 gli “esclusi”

09 luglio 2024
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«Così stanno soffocando i sogni dei ragazzi: tanti sono stati assegnati d'ufficio in scuole non desiderate».

La battaglia di Udicon al fianco di diverse famiglie modenesi continua, e ora sfocia nelle vie legali. Il tema è quello degli esuberi degli studenti in entrata nelle scuole superiori: l’associazione ha presentato ricorso al Consiglio di Stato a sostegno di due famiglie «che si sono viste negare l’iscrizione dei propri figli in tutte e tre le opzioni di scelta, e il ricollocamento in altri istituti assegnati loro d’ufficio».

I due casi

È Vincenzo Paldino, presidente di Udicon Emilia Romagna a entrare nel merito della questione: «Avevamo promesso di rimanere a fianco delle famiglie coinvolte e abbiamo mantenuto la parola. I ricorsi sono stati depositati dall’avvocato Simona Della Casa, che con grande professionalità sta lavorando in una duplice direzione: tutelare le posizioni individuali coinvolte ma anche cercare cambiare il sistema scuola, nonché il processo di selezione degli studenti. Ciò che ci sorprende di più è la chiusura totale al dialogo da parte delle scuole, a fronte di famiglie disperate che desiderano solo che i loro figli seguano le proprie vocazioni. Il ricorso è stato depositato per conto di due famiglie, ma sono circa 50 quelle che si sono rivolte a noi. Poi, c’è un grande numero “sommerso”: sono tutte quelle famiglie che hanno cambiato l’opzione di scelta del proprio figlio quando ancora l’iscrizione era aperta, perché contattati direttamente dalle scuole che consigliavano di modificare le scelte per non rimanere esclusi. Parliamo quindi indicativamente di 80-90 ragazzi in questa situazione. Tra questi, vi sono casi eclatanti: una ragazzina che aveva scelto il Venturi e altri licei ed è stata ricollocata all’istituto tecnico Grazia Deledda. Gli istituti maggiormente interessati sono il Sigonio e il Venturi».

«Un grido di dolore»

Tra i relatori presenti ieri alla conferenza stampa organizzata presso la sede Udicon, oltre al presidente regionale Vincenzo Palladino, vi erano Debora Ferrari (presidente provinciale dell’associazione), la consulente legale dell’ufficio Francesca Taria e Simona Della Casa, avvocato che ha depositato i ricorsi.

È lei a illustrare gli aspetti legali dell’atto: «Abbiamo scelto di rivolgerci al Consiglio di Stato perché la posizione dei genitori non è oppositiva. È semplicemente un grido di dolore e di allarme: il ricorso al Tar è un procedimento legale senz’altro più “accusatorio”, le famiglie al contrario cercano l’apertura al dialogo nei confronti della scuola. Il ricorso sarà sottoposto prima al parere del Consiglio di Stato poi a quello del Presidente della Repubblica. L’aspetto che contestiamo maggiormente è l’assenza di motivazioni con cui sono stati esclusi i ragazzini. I genitori hanno, infatti, ricevuto la telefonata dalla prima delle scuole indicate che li avvisava dell’esclusione da tutte e tre le scelte, esortando nell’immediato a trovarne una quarta dove iscrivere i loro figli. In caso contrario, non solo i ragazzi sarebbero stati iscritti d’ufficio in una delle scuole rimaste, ma l’eventuale non iscrizione avrebbe anche comportato una valutazione sul mancato esercizio della genitorialità. I criteri usati di selezione, inoltre, penalizzano tanti ragazzi: la territorialità gioca a sfavore dei giovani non residenti nel Comune di Modena, esclusi a prescindere in scuole, come il liceo Carlo Sigonio, che non hanno eguali in provincia di Modena».

I tempi

Si attenderà il parere del Consiglio di Stato ora, anche se, come sottolinea l’avvocato Della Casa, i tempi stimati non saranno brevi: «Difficilmente arriverà prima dell’inizio dell’anno scolastico, quindi i ragazzi saranno costretti ad iniziare le scuole assegnate loro d’ufficio. In ogni caso, in caso di vittoria, sarà il punto di partenza per sederci a un tavolo con le scuole e trovare soluzione in vista dei prossimi anni».

L’ennesimo capitolo di un anno problema che a Modena impedisce a tanti ragazzi di percorrere la strada prescelta.

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