Gazzetta di Modena

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Il caso

Tratta di ragazze e prostituzione: due “madame” finiscono a processo a Modena

D.M.
Tratta di ragazze e prostituzione: due “madame” finiscono a processo a Modena

Le donne da Reggio costringevano le “schiave” sulla strada alla Bruciata

10 luglio 2024
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Modena. Avrebbero ridotto due ragazze in schiavitù sessuale facendo leva su riti tribali e paure. Su di loro adesso pende l’accusa pesantissima di tratta di esseri umani, riduzione in schiavitù e sfruttamento della prostituzione.

In Nigeria

Si tratta di due donne nigeriane di 39 e 40 anni che vivono a Reggio città, dove oggi hanno lavoro e famiglia. Secondo l’accusa, sarebbero state il terminale italiano di una tratta di ragazze nigeriane costrette alla prostituzione. Nella fattispecie, si tratta di una 27enne e di una 29enne che sarebbero arrivate in Italia, e a Modena poi, sotto minaccia. Secondo l’accusa, sarebbero state sottoposte in Nigeria a un rito vudù dicendo loro che sarebbero riuscite a liberarsene solo quando fossero arrivate a pagare 25mila euro a testa alle due “madame” che si sarebbero occupate di loro all’arrivo in Italia. Ovvero, la 39enne e la 40enne in questione.

In Italia

Le ragazze sarebbero arrivate su un barcone nel 2019 in Sicilia, e poi da lì, tramite un’organizzazione evidentemente rodata, a Reggio. Da dove poi sarebbero state portate sistematicamente sulla strada a Modena, in via Emilia alla Bruciata. Ad occuparsi del loro trasporto sarebbe stato un italiano, a sua volta indagato per favoreggiamento della prostituzione. Che però è stato scagionato nell’ambito di un autonomo (e analogo) procedimento giudiziario presso il Tribunale di Reggio. Le due madame invece avrebbero gestito i proventi dell’attività, inviando parte dei soldi all’organizzazione in Nigeria. La vicenda delle due ragazze è emersa in questi termini durante un casuale controllo di polizia nell’ambito di un viaggio a Milano. Agli agenti le due hanno raccontato tutto, decidendo di uscire dalla strada e di seguire un programma di protezione internazionale, concluso positivamente nel 2020.

L’indagine

Dalla denuncia è scaturita un’indagine della Procura di Modena che ha portato le due “madame” a processo: la 40enne assistita dall’avvocato Gisella Mesoraca di Reggio e la 39enne da Stefano Trane di Bologna, entrambi di fiducia. Ieri doveva svolgersi la prima udienza, ma è saltata per l’astensione degli avvocati. Se ne riparla il 20 novembre. Il processo, che si svolgerà in Corte d’assise, verterà tutto sulle testimonianze delle ragazze, di cui però si sono un po’ perse le tracce. Nell’immediatezza alla polizia hanno riportato i fatti gravissimi di cui sarebbero state vittime, poi però in sede di udienza preliminare non si sono presentate, né hanno dato mandato a un avvocato di costituirsi parte civile per loro. Adesso si attendono come testimoni.