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De Pascale candidato del Pd per il post Bonaccini: «Da Ravenna nessuna lezione a Modena»

De Pascale candidato del Pd per il post Bonaccini: «Da Ravenna nessuna lezione a Modena»

Il sindaco ravennate è il nome scelto dal Partito democratico in vista delle elezioni regionali. Lavorerà sul campo largo per sfidare Ugolini

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Michele De Pascale è il candidato del Partito democratico alla presidenza dell’Emilia Romagna. L’ufficialità è arrivata nel pomeriggio di venerdì 12 luglio. De Pascale, sindaco di Ravenna, è pronto a prendere il posto del campogallianese Stefano Bonaccini, dimessosi dopo essere stato eletto al Parlamento europeo.

«Non si può pensare che oggi il sindaco di Ravenna vada a Modena o a Reggio Emilia a spiegare quello che si deve fare», ha detto De Pascale nella sua Ravenna, precisando di non essere «un monarca assoluto, ma una persona che discute, che si vuole confrontare e ascoltare le opinioni diverse».

Sfiderà Ugolini

Il nome del sindaco ravennate è il secondo in corsa alla presidenza per le elezioni regionali dopo Elena Ugolini. «Tutti sanno come stanno le cose e non c'è niente di male a essere proposti da Bignami – ha detto il candidato in merito a Ugolini – Se ti candidi col centrodestra devi avere il sostegno di Bignami se no, non sei il candidato del centrodestra; ed è giusto così visto che Fratelli d'Italia è la forza più importante della destra e ci mancherebbe che il candidato non lo scegliesse lui».

Ipotesi campo largo

De Pascale dovrà lavorare per una convergenza ampia tra Verdi, Italia Viva e Movimento 5 Stelle. ««A Ravenna già amministro con una maggioranza larga e in questi giorni sto ricevendo telefonate da movimenti civici», ha assicurato il candidato. L’ipotesi è tutt’altra che peregrina.

«Ci sono forze grandi come il Partito democratico, che hanno più responsabilità, ma tutte le forze politiche devono avere pari rispetto e pari dignità», ha aggiunto. In seguito, De Pascale è entrato ancora di più nel dettaglio. «Il M5s è in maggioranza a Ravenna, quindi col M5s c'è già un rapporto molto forte e molto consolidato – ha sottolineato –  Io mi ritengo un ambientalista vero, nel senso che penso che ci sia l'urgenza e l'emergenza di ridurre drasticamente le emissioni climalteranti. Poi si può non essere d'accordo su un singolo investimento e io sono per discutere, confrontarci, poi ci sono le opinioni di ciascuno. C'è quello che viene scritto nel programma, che dev'essere una sintesi».