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Torna Trasparenze Festival: gli spazi naturali in musica, teatro e danza

Torna Trasparenze Festival: gli spazi naturali in musica, teatro e danza

A Gombola di Polinago, da mercoledì 24 a domenica 28 luglio, la dodicesima edizione della rassegna con grandi protagonisti

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POLINAGO. La dodicesima edizione di Trasparenze Festival dal 24 al 28 luglio torna ad abitare il borgo di Gombola, frazione di Polinago, con una tessitura di eventi, spettacoli di teatro, danza, concerti, installazioni e incontri in relazione con gli spazi naturali e architettonici.

Trasparenze anche quest’anno crea una connessione tra Città e Appennino e invita a diventare Spettatori Residenti, acquistando gli abbonamenti a una o più giornate di Festival per vivere tutti gli eventi a contatto con il territorio, usufruendo degli sconti nelle strutture ricettive e nei ristoranti convenzionati. Per informazioni e prenotazioni: 345 6018277 - biglietteria@trasparenzefestival.it.

24-25 luglio “Come comincia il mondo” e i gruppi del territorio

Anche quest’anno il Festival si apre con lo spettacolo creato dal Teatro dei Venti insieme agli abitanti del territorio attraverso il laboratorio annuale realizzato all’interno del progetto “Abitare Utopie”, con il sostegno della Fondazione di Modena. Doppie repliche alle 19, 30 e alle 21 nell’antica Chiesa di San Michele. Le serate del 24 e del 25 luglio si chiudono con i concerti di quattro gruppi del territorio, in collaborazione con il collettivo Louder. Domani alle 22 la serata è aperta dai Monolith Grows, gruppo nato nel 2014 da un’idea di Andrea Marzoli (voce e chitarra) e Massimiliano Codeluppi (chitarra) ; Enrico Busi al basso e Riccardo Cocetti alla batteria completano la line-up. A seguire salgono sul palco Le piccole morti, gruppo modenese di rock alternativo in italiano, nato nel 2017 con spunti dark, jazz, elettronici e cantautorali, specializzato in sonorizzazioni e colonne sonore. Giovedì sempre alle 22 è la volta degli Overthought, band folk rock/indie folk proveniente da Modena, con Michele Magnani (voce, chitarre, percussioni) e Przemek Werbik (basso, percussioni) , Elisa Magnani, Cecilia Magnani, Paola Giancaterino (voci) e Roberto Mennella (chitarra elettrica) .

A seguire i Wanderlast, band formata da tre amici d’infanzia, Davide, Francesco e Francesco, con un repertorio che spazia dall’electropop, al pop rock, all’alternative.

Venerdì 26 luglio

Alle 17 inizia “Amleto” lo spettacolo del Teatro dei Venti, in coproduzione con Emilia Romagna Teatro Fondazione ERT/Teatro Nazionale, realizzato all’interno della Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia.

In contemporanea, alle 17 inizia la prima replica di “Tutto passa, tutto resta” di Gabriella Salvaterra – SST Sense Specific Theatre, percorso sensoriale a tappe nel bosco di Gombola, per due spettatori alla volta. Consulenza drammaturgica Miguel Jofrè Sarmiento. Lo spettacolo sarà a Gombola anche venerdì 27 luglio, sempre a partire dalle 17. Si consigliano scarpe e abbigliamento comodi per camminare in natura.

Alle 19,30 il primo appuntamento con la danza al Festival è “Stuporosa”, lavoro del coreografo e regista Francesco Marilungo, in versione site specific, con Alice Raffaelli, Barbara Novati, Roberta Racis, Francesca Linnea Ugolini, Vera Di Lecce. Musica e vocal coaching Vera Di Lecce.

Alle 20 inizia l’installazione immersiva “A piedi nudi sulla terra” a cura di Elio Germano, dal libro omonimo di Folco Terzani. Appuntamento al punto biglietteria del Festival accanto al campo da calcio, per poi recarsi al Mulino di Gombola. Importante: agli spettatori, per accedere all’area di spettacolo, sarà chiesto di lasciare i cellulari.

Replica anche il giorno seguente allo stesso orario.

Alle 21 nella Chiesa del borgo inizia “Voodoo”, performance di Masque Teatro, con Eleonora Sedioli. La giornata del 26 luglio si conclude alle 22 con Ghemon e il suo “Una cosetta così”, non un concerto, non un monologo teatrale, non uno spettacolo comico, come recita il sottotitolo. Il nuovo progetto di Ghemon porta sullo stesso palco musica, stand-up comedy e storytelling.

Sabato 27 luglio

Il programma si apre alle 15 con “Le finestre di Gombola: libri, incontri, esperienze” uno spazio diviso in tre momenti che creano dialogo, discussione e confronto, condotto da Oliviero Ponte Di Pino.

Alle 17 seconda replica di “Tutto passa, tutto resta” di Gabriella Salvaterra.

Alle 18 nella piazzetta del borgo inizia “Stracci. Contro l’uomo medio” di e con Vittorio Continelli,.

Alle 19,30 il secondo appuntamento con la danza è “Come neve”.

Alle 20 inizia la seconda replica di “A piedi nudi sulla terra”.

Alle 21 va in scena “Pinocchio” spettacolo di Babilonia Teatri e Gli amici di Luca, laboratorio teatrale presso la Casa dei Risvegli Luca De Nigris.

La giornata di sabato 27 luglio si conclude con il concerto dei Bandaradan alle ore 22,15 nella piazzetta del borgo, con Mama Nastya (Ucraina) voce, Isaac Witz (Argentina) fisarmonica, Janier Isusi (Cuba) tromba, Gabriele Cappello (Italia) sassofono, Davide Ritelli (Italia) contrabbasso, Federico Griso (Italia) batteria.

Domenica 28 luglio

La domenica di Trasparenze inizia alle 17,30 con “La commedia più antica del mondo”, spettacolo de I Sacchi di Sabbia, con Massimo Grigò. Testo I Sacchi di Sabbia con la collaborazione di Francesco Morosi. Gli Acarnesi di Aristofane è la più antica commedia del mondo.

Lo spettacolo arriva a Trasparenze in dittico con “I Persiani – la tragedia più antica del mondo”, con Silvio Castiglioni, in scena lo stesso giorno alle 20.

Alle 19 l’ultimo appuntamento con la danza è “Piano solo corpo solo”, coreografia, danza e set di Claudia Caldarano, composizione e esecuzione musicale di Simone Graziano.

Alle 20 va in scena il secondo spettacolo del dittico de I Sacchi di Sabbia sul teatro antico, "I Persiani - la tragedia più antica del mondo" scritto con Silvio Castiglioni, che ne è anche interprete. Spazio scenico, oggetti e regia I Sacchi di Sabbia.

Traduzione dal greco Francesco Morosi. Trasparenze Festival XII edizione si conclude domenica sera alle 21 con il concerto di Gnut, una tra le migliori voci del cantautorato contemporaneo, nome d’arte di Claudio Domestico.

Napoletano classe’81, è un cantautore, chitarrista, produttore e compositore di colonne sonore. Gnut prende a piene mani dalla tradizione della propria terra per fonderla con suoni provenienti da luoghi lontani; nel tentativo di far incontrare la musica popolare con il folk inglese di Nick Drake, la tradizione della canzone napoletana di Roberto Murolo con il blues del delta del Mississippi e con l’approccio alternative americano di Elliott Smith.