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L'operazione

Estorsione all’ex titolare: arrestati padre e figlio a Castelvetro e Marano 

Estorsione all’ex titolare: arrestati padre e figlio a Castelvetro e Marano 

L’imprenditore li aveva aiutati ad aprire un’attività ma loro non trovavano clienti

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GUIGLIA. Avevano lavorato per lui e poi, quando se ne erano andati decidendo di mettersi “in proprio”, lui li aveva anche aiutati in tutte le pratiche per aprire a Guiglia la loro nuova attività che, come la sua, si occupava di macellazione. Nonostante ciò, quando si sono resi conto che la loro ditta non ingranava e facevano fatica a trovare clienti, se la sono presa proprio con l’ex datore di lavoro che li aveva supportati fino a quel momento.

La ricostruzione
Hanno cominciato a chiedergli soldi, migliaia di euro, minacciando lui e la sua famiglia sia in Italia che nel suo paese d’origine, l’Albania. E alla fine, terrorizzati e esasperati da quelle minacce di morte sono stati proprio i parenti dell’imprenditore a rivolgersi ai carabinieri e a denunciare i due aguzzini. Si tratta di due uomini di origini albanesi, padre e figlio di 47 e 26 anni, che sono stati arrestati e sono finiti in carcere per tentata estorsione in concorso.

La denuncia e le indagini
Poco più di una ventina di giorni fa – era il 1 luglio – le vittime sono andate dai carabinieri di Guiglia per denunciare i due uomini. Hanno riferito ai militari dell’Arma i dettagli di quell’incubo che ormai da tempo stavano vivendo a causa di quelle persone con cui in passato avevano anche collaborato.
E così i militari, grazie anche alla testimonianza delle vittime, hanno avviato le indagini che hanno permesso loro di accertare che i due indagati, dopo avere lavorato nel 2023 nella ditta di macellazione dell’imprenditore – a Guiglia – , hanno deciso di aprire un’attività analoga.E lo hanno fatto avvalendosi anche del suo aiuto e della sua esperienza che l’ex datore di lavoro ha messo a loro disposizione. Poi, però, sono cominciati i problemi quando padre e figlio si sono resi conto di non riuscire a trovare clienti. E così sono iniziate, per loro, anche le difficoltà economiche.

L'arresto
I due indagati allora sono andati dall’imprenditore avanzando ingiustificate richieste di denaro: volevano 10mila euro. Le richieste erano sempre più insistenti e accompagnate da pesanti minacce, anche di morte, rivolte sia alla vittima che, come detto, ai parenti. Anche dopo che gli sono stati consegnati 2mila euro hanno continuato a minacciare le vittime. A quel punto è scattata la denuncia e ieri, su delega della Procura, i carabinieri della stazione di Guiglia e dell’aliquota operativa della Compagnia di Sassuolo hanno dato esecuzione – nei Comuni di Marano e Castelvetro – all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip su richiesta del pm.