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La storia

Giulia nasce in ambulanza lungo il tragitto da Fanano al Policlinico di Modena

Bimba nasce in ambulanza lungo il tragitto da Fanano al Policlinico di Modena i genitori Simone Bonomi e Francesca Lorenzini
Bimba nasce in ambulanza lungo il tragitto da Fanano al Policlinico di Modena i genitori Simone Bonomi e Francesca Lorenzini

La mamma era partita dall’Appennino avvertendo le contrazioni, ma sulla Fondovalle ha dovuto chiamare il 118: dal Pronto soccorso dell’ospedale è partita anche un’automedica per assisterla durante il parto, avvenuto in via Vignolese all’altezza della rotonda del Grappolo

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MODENA. Si chiama Giulia, pesa tre chili, ed è venuta al mondo due giorni fa, in una di quelle notti caotiche che a posteriori – e solo a posteriori – si ricorda con piacere e nostalgia.

In questa storia a lieto fine, infatti, il vero travaglio è stato il tragitto fatto con la macchina da Francesca Lorenzini, la 42enne incinta, che, una volta avvertite le prime contrazioni, è partita da Fanano in direzione Policlinico accompagnata da sua madre.

Tuttavia, sulla Fondovalle ha dovuto chiamare il 118: la bambina stava nascendo, e lei sentiva che non sarebbe riuscita ad arrivare in tempo all’ospedale. E così è stato.

Ma ripercorriamo la vicenda dall’inizio. La notte è iniziata con i primi dolori addominali che hanno svegliato Francesca verso le 2.30. «Non riuscivo a chiudere occhio – racconta la neo mamma – Non appena ho provato ad addormentarmi, mi sono risvegliata con dei dolori fortissimi alla pancia. A quel punto, un campanello d'allarme ha iniziato a suonare nella mia testa: ho riconosciuto subito i segni dell’imminente nascita, che sono stati gli stessi di quelli della gravidanza precedente, che si era contraddistinta con un parto molto rapido e veloce».

Decisa a non rischiare, Francesca ha svegliato sua madre, e insieme sono partite dall’Appennino verso il Policlinico di Modena, l'ospedale a oggi più vicino alla zona montana in cui è possibile partorire dopo la chiusura del punto nascita di Pavullo.

«Non c’era traffico per strada, era buio – prosegue – Proprio per questo io e mia madre contavamo di impiegare per strada non più di un’ora e mezza. Purtroppo però, le contrazioni sempre più intense mi hanno fatto capire che non avrei mai raggiunto l'ospedale in tempo. Così, mentre scendevamo sulla Fondovalle, ho contattato il 118. Non sapevo come muovermi, né tantomeno dove andare. La mia unica certezza era che non avrei raggiunto il Policlinico: dovevo fermarmi prima. Ho quindi chiesto al numero d’emergenza se fosse il caso di dirigersi a Vignola, che era il centro d’assistenza medica più vicino a me in quel momento. Ma loro mi hanno consigliato aspettare l'ambulanza. E così ho fatto”.

La centrale operativa del 118, in coordinamento con il pronto soccorso del Policlinico, ha dunque spedito un’ambulanza che andasse incontro all'auto di Francesca e sua madre. I due mezzi si sono incrociati all'altezza di Cà Bonettini, frazione di Marano.

Francesca è poi salita sull'ambulanza, dirottata verso Vignola. «Anche i professionisti sapevano che non sarebbe stato possibile arrivare al Policlinico – sentenzia – perciò hanno cambiato la tratta in direzione di Vignola. Qui un dottore mi ha visitata e assistita. Poi, mi ha fatto sapere che non sarebbe stato possibile partorire lì, bisognava per forza recarsi a Modena o a Sassuolo».

E allora la corsa verso il Policlinico è ricominciata. All’altezza della tangenziale, presso la rotatoria del Grappolo, è diventato chiaro che non si poteva più attendere. «Il medico vignolese che ci aveva seguito fino a quel momento con la sua macchina è salito sull’ambulanza e mi ha assistita durante il parto – racconta Francesca – Non mi ricordo molto di quel momento, so solo che dopo poco avevo la mia seconda figlia tra le braccia. Erano le 4.13».

Così, Giulia è nata su un’ambulanza, veloce e curiosa di venire al mondo, come nel caso del formiginese Gregorio, nato il 19 ottobre 2022 nella stessa rotonda.

Mamma e figlia sono state trasportate all'ospedale del Policlinico, dove sono state accolte e curate con efficienza. Entrambe stanno bene