Gazzetta di Modena

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La tragedia

Cade con la bici sul sentiero del Sasso Tignoso e muore sotto gli occhi della moglie

di Daniele Montanari
Cade con la bici sul sentiero del Sasso Tignoso e muore sotto gli occhi della moglie

Paolo Del Debbio aveva 76 anni: residente a Lucca, era in vacanza in questi giorni sull'Appennino modenese, a Sant'Anna Pelago. Tentato ogni tipo di soccorso

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PIEVEPELAGO. Cade in bici durante un’escursione e muore sotto gli occhi della moglie. Il terribile incidente è avvenuto nella mattina di oggi, lunedì 29 luglio, in un angolo di paradiso verde dell’Appennino: il sentiero 567 che porta al massiccio del Sasso Tignoso, nel territorio di Pievepelago.

Da una prima ricostruzione, è andata così. Il 76enne Paolo Del Debbio (omonimo del celebre giornalista, ma non si tratta di lui), residente a Lucca e in vacanza in questi giorni a Sant’Anna Pelago, stava facendo un giro in bici assieme alla moglie e altri due amici. L’incidente è avvenuto poco dopo mezzogiorno: erano in un tratto in discesa del sentiero sterrato che porta al Sasso Tignoso appunto, forse in rientro dall’escursione. È successo tutto in un attimo: il 76enne ha perso il controllo della sua e-bike ed è caduto malissimo, facendo una torsione. L’impatto a terra è stato devastante: l’uomo ha perso subito conoscenza. Non per un trauma cranico: non c’era nessun segno di sanguinamento sulla testa, probabilmente si è rotto l’osso del collo. La moglie e gli amici disperati hanno chiamato subito i soccorsi.

Fondamentale è stata la app GeoResQ, studiata per il soccorso in montagna: l’hanno attivata ed è arrivata subito una richiesta di soccorso localizzata alla centrale del Soccorso Alpino di Torino, che ha immediatamente attivato le squadre locali: quella Saer di Pieve e quella del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza (Sagf) dall’Abetone. I tecnici si sono messi subito in viaggio, ma al contempo hanno attivato il 118, arrivato sul punto in pochissimi minuti con l’elicottero di Pavullo.

Ha sbarcato col verricello tecnico Saer, medico e infermiere, che hanno subito iniziato le manovre di rianimazione. Ma non c’è stato nulla da fare: si sono dovuti arrendere e constatare il decesso. Sul posto per gli accertamenti di competenza anche i carabinieri, giunti con la stazione di Pieve e i forestali. È stata subito informata la Procura di Modena dell’accaduto, ma fin dai primi riscontri è stato evidente che si era trattato di un incidente: la caduta è stata autonoma, senza contatti con nessuno, e non c’erano malfunzionamenti sulla e-bike. A fronte di queste evidenze, il pm ha messo subito a disposizione dei famigliari la salma: erano le 15.30 circa. È stata condotta dai tecnici del Soccorso Alpino fino alla strada, e quindi affidata alle onoranze Franchini, che l’hanno condotta alle camere ardenti di Pavullo, senza accertamenti in Medicina legale.

Straziata la moglie, così come gli amici, ed è stato impegnativo anche per i soccorritori affrontare tanto dolore. Si è trattato di un incidente estremamente sfortunato su sentieri che in Appennino sono percorsi quotidianamente da centinaia di bici.