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Il forte estense di Sestola, centro di cultura non solo locale

Il forte estense di Sestola, centro di cultura non solo locale

Domani la presentazione del volume di Federica Badiali e Alessandro Serrani, edito dall’Accademia del Frignano “Lo Scoltenna”, in vista della fine dei lavori di restauro nell'ambito del progetto ministeriale "Ducato estense"

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Domani alle 16, all’ex Osteria della Rocca di Sestola, si terrà la presentazione in anteprima del volume “Il Forte estense di Sestola. Itinerari della cultura estense in Appennino”, a cura di Federica Badiali e Alessandro Serrani. La pubblicazione, voluta dal Comune di Modena, accompagna la chiusura dei restauri del forte di Sestola, che si stanno ultimando nell’ambito del progetto ministeriale “Ducato Estense”. L’intervento è stato promosso e finanziato dal Ministero della Cultura – Segretariato Regionale, e dallo stesso Comune di Modena, in collaborazione con il Comune di Sestola.

La pubblicazione, edita dall’Accademia del Frignano “Lo Scoltenna”, ha un taglio interdisciplinare, scientificamente rigoroso, ma anche divulgativo e prende l’avvio dai restauri di alcune parti degli edifici e della fortezza rinascimentale, fra i quali spicca l’Oratorio di San Nicolò, dove è stata riportata alla luce la ricca decorazione ad affresco risalente al XV secolo. Tutte le decorazioni pittoriche della piccola chiesa sono state restaurate.

Nel volume si ricostruisce il ruolo del forte di Sestola nella cultura estense rinascimentale, con un importante approfondimento della figura di Marcoantonio Pasi, che lo ha progettato nel 1564. Dopo aver descritto la storia di tutto il complesso, si prosegue con lo studio storico-artistico degli affreschi dell’Oratorio e del ciclo che decorava la vicina chiesa di Roncoscaglia, staccato e ricollocato nei Musei della Rocca. Il volume è corredato di un ricco atlante di immagini realizzate dal fotografo Luciano Marchi. Nella stessa giornata sarà possibile visitare la Rocca di Sestola, con i suoi Musei, dalle 10. 30 alle 13 e dalle 16 alle 19. Nel pomeriggio dalle 15.30 è previsto un servizio navetta da Piazza Passerini alla Rocca.

Gli studi che qui si presentano gettano nuova luce sul forte di Sestola, che non appare solo come elemento identitario della cultura locale, ma è anche un luogo al centro di percorsi e comunicazioni tra persone, idee e culture, da un versante all’altro dell’Appennino e attraverso tutto il ducato estense, tra l’Adriatico e la Garfagnana. Questi proficui scambi hanno coinvolto sia artisti e personalità di spicco della cultura dell’epoca, sia le persone che qui vivevano e operavano, contribuendo a costruire le basi del patrimonio locale.

Nel Rinascimento, la montagna modenese non rappresenta dunque un’ “Italia minore e dimessa”, ma un luogo nel quale i residenti affrontavano quotidianamente piccole e grandi difficoltà, allora come oggi: tutto il territorio montano dell’antico ducato, così come la stessa Sestola, può ritrovare nel proprio passato nuove potenzialità di valorizzazione culturale, per rispondere alle esigenze dei residenti e dei turisti.

Programma del convegno: ore 16 saluti istituzionali.

16. 30 Apertura dei lavori e introduzione Modera l’evento Claudio Cavazzuti, Ricercatore senior Università di Bologna; introduzione di Renzo Zagnoni, Gruppo di Studi Alta Valle del Reno “Nueter”.

16. 45 Interventi: Marcoantonio Pasi, viaggi, mappe e progetti di fortezze (Federica Badiali, Laboratorio di Archeobotanica – Centro Agricoltura Ambiente “Giorgio Nicoli”); Sestola e la Fortezza estense. Dalle origini ai giorni nostri (Monica Cremonini, Associazione culturale “È Scamadul”); Da Forte estense a colonia montana, le vicende, il progetto e i lavori di restauro e valorizzazione (Giovanni Cerfogli, Progettista e Direttore lavori – Settore Lavori pubblici Comune di Modena); Oratorio di San Nicolò, il restauro degli affreschi (Marina Cherubini, Episteme restauri);

Pittura di confine sul crinale del XV secolo. La decorazione ad affresco dell’oratorio di San Nicolò (Alessandro Serrani, École du Louvre – Researcher as Marc de Montalembert Prize Winner);

Gli affreschi di San Giovanni Battista di Roncoscaglia. Provenienza, storia, iconografia (Nicolò Pitto, Ricercatore Indipendente, già Fondazione Longhi).

18. 15 Dibattito e conclusioni. l

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