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Tre risse in tre giorni in centro a Carpi: «C’è paura, bisogna intervenire»

di Stefania Piscitello

	Due immagini delle risse a Carpi
Due immagini delle risse a Carpi

Dopo gli episodi in corso Fanti e in via Sbrilanci, sabato sera ancora violenza in via Biondo. L’esercente Di Nardo: «Episodi da monitorare, ma non è la normalità: il rischio è che passi un’errata immagine della città»

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CARPI. Tre risse nel giro di pochi giorni, e la preoccupazione dei cittadini che cresce. L’ultimo episodio in ordine di tempo sabato sera, in via Nicolò Biondo a Carpi. Nei giorni scorsi è toccato prima a Corso Fanti, a pochi passi dal Duomo, dove due gruppi di uomini in stato di alterazione si sono “sfidati”: una lite degenerata con lancio di bottiglie e oggetti vari. Il secondo episodio invece porta in via Sbrilanci, dove due giovani hanno aggredito a bottigliate un residenti. Episodi che hanno fatto il giro dei social attraverso video diventati virali. E il dibattito sulla sicurezza si accende, con forze politiche che intervengono da più parti e cittadini che chiedono più presidi. Poi ci sono gli esercenti, come Marco Di Nardo, titolare Del pub Nonno Pep Beer and Food di corso Cabassi e consigliere comunale della civica Carpi a Colori.

Il racconto

Le risse dei giorni scorsi si sono verificate in zona distanti qualche centinaia di metri in linea d’aria rispetto alla sua attività, quindi Di Nardo non vi ha assistito direttamente: «Dopo le risse, ho ricevuto tantissimi messaggi – racconta –. Quando senti dire che c’è paura a mandare i ragazzi in centro, capisci che bisogna intervenire. Sono episodi gravissimi: non è finito nessuno in ospedale, ma una bottiglia che vola può devastare. Non si tratta di fatti da sottovalutare». Di Nardo, poi, aggiunge: «Noi siamo in corso Cabassi da otto anni e, per fortuna, on è mai successo nulla di simile da noi: mai risse, solo qualche personaggio un po’ strano. Ora però sta passando un’immagine di Carpi che rischia di fare danni a tutto il centro». Il commerciante e consigliere invita a distinguere i singoli episodi dalla normalità, senza però abbassare la guardia. «La percezione oggi è che si stia perdendo sicurezza e bisogna lavorare per far tornare un senso di serenità». Anche perché, come detto, i video delle risse sono diventati virali sui social: «Se la gente comincia ad avere paura, il rischio è che smetta di frequentare il centro».

La proposta

Da qui la proposta di un lavoro condiviso: «Si potrebbe creare un tavolo di confronto tra l’associazione Carpi Lab, che riunisce tanti commercianti del centro, le associazioni di categoria, l’assessore di riferimento e il sindaco. È importante coinvolgere anche polizia locale, carabinieri e polizia di Stato. Le soluzioni non sono mai elementari e sarebbe facile farne campagna politica: serve invece monitorare e collaborare». Di Nardo richiama anche il ruolo delle attività come “presidi naturali”: «Un corso con le luci accese, un locale aperto fino a tardi, la presenza di famiglie e ragazzi: è questo che crea sicurezza. Noi crediamo che questi siano i primi presidi di un centro vivo e frequentato». Resta il tema delle pattuglie: «Capisco che non sia possibile avere forze dell’ordine ovunque. Ma è importante che quando succedono episodi del genere ci sia qualcuno pronto a chiamare, invece che limitarsi a filmare col telefono per poi postare il video».

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