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Alla scoperta dell’azienda “della Selva Romanesca”: capre di successo a Frassinoro

di Ginevramaria Bianchi
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	Alla scoperta dell’azienda “della Selva Romanesca”: capre di successo a Frassinoro</div>

La realtà produce latte e formaggi di capra ottenuti da un allevamento biologico

06 agosto 2024
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FRASSINORO. Nel cuore dell’Appennino modenese, precisamente in via Casa Abadina, nel Comune di Frassinoro, sorge l’Azienda Agricola “Le Capre della Selva Romanesca” (iscritta a Coldiretti) .
Fondata nel 2005 da tre soci con esperienze professionali diverse, l’azienda ha come obiettivi la valorizzazione del territorio, la tutela ambientale e lo sviluppo della filiera corta.
Oggi, questa realtà agricola è condotta dal trentenne Mattia Manfredini, che ha portato avanti la visione originaria di questo progetto con passione e dedizione.

La storia
«Coniugando produzione agricola e territorio, salvaguardia dell’ambiente e sana alimentazione, aggiungiamo valore economico e sociale a un comprensorio montano spesso caratterizzato da abbandono e spopolamento», conferma Manfredini.
L’azienda produce latte e formaggi di capra ottenuti da un allevamento biologico della razza “Camosciata delle Alpi”, venduti esclusivamente in modo diretto ai consumatori, rendendo la filiera cortissima il cuore pulsante del progetto. La scelta dell’allevamento caprino, dopotutto, è stata una risposta naturale alle condizioni quasi impervie del territorio.
«La camosciata delle Alpi – spiega Manfredini – è una razza rustica originaria della Svizzera, caratterizzata dall’eccezionale qualità del latte e dalla grande adattabilità ai territori montani. È una razza frugale, robusta e forte, con una grande capacità di adattamento, e si distingue per la sua docilità e affettuosità.
«È un’ottima produttrice di latte, ed è quindi ideale per le esigenze delle aree marginali, visto che il latte di capra è noto sin dall’antichità per le sue proprietà nutritive.
«Poi oggi è risaputo che si tratti anche di una pietanza particolarmente indicata per l’alimentazione dei neonati e per chi ha problemi di colesterolo – sottolinea – E poi può essere consumato anche da chi è intollerante al latte vaccino. In generale i consumatori, chi per un motivo e chi per un altro, stanno iniziando ad apprezzare sempre di più il suo gusto deciso».

I tre principi cardine
Insomma, l’azienda si fonda su tre principi fondamentali: il benessere delle capre e la bontà del latte, la naturalezza dei foraggi e delle metodologie di allevamento, e la particolarità e genuinità del territorio della Val Dragone. Certificata come un’azienda biologica, “Le Capre della Selva Romanesca” si estende su una superficie di circa 700 mq, circondata da ampi prati e boschi.
La struttura aziendale comprende diverse aree che possono ospitare circa 200 capre adulte e una nursery per 50 caprette giovani o neonate. Un moderno impianto consente il prelievo giornaliero del latte, garantendone l’igiene e mantenendone inalterate le proprietà e il sapore, senza provocare stress agli animali.
C’è poi un caseificio dove il latte prodotto viene trasformato con metodi tradizionali e naturali per ottenere una vasta gamma di prodotti, come la ricotta fresca, lo stracchino, la robiola, il caprottino, lo yogurt a coagulo rotto di capra: tutti venduti tramite canali commerciali diretti, quali mercati contadini, negozi biologici, e attraverso il circuito di Campagna Amica. 
«La nostra attenzione alla selezione genetica – conclude Manfredini – con continui investimenti nell’acquisto di becchi riproduttori da allevamenti qualificati, ci permette un costante miglioramento del gregge. Crediamo fermamente nel potenziale del nostro territorio e nella qualità dei nostri prodotti. Con la nostra azienda, vogliamo contribuire a un futuro sostenibile e prospero per l’Appennino modenese». l