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Anziano morto di West Nile a Carpi, scontro sulle disinfestazioni

di Ginveramaria Bianchi
Anziano morto di West Nile a Carpi, scontro sulle disinfestazioni

Luca Cuoghi, consigliere regionale di Fratelli d'Italia: «Bisogna monificare le aree». Ma l’Ausl di Modena rassicura: «Situazione sotto controllo»

07 agosto 2024
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CARPI. È polemica sull’infezione da West Nile. Di nuovo. Il recente decesso di un anziano carpigiano di 89 anni che aveva contratto il virus – l’uomo era ricoverato al Ramazzini e aveva patologie preesistenti – ha sollevato un acceso dibattito (politico) sulla gestione delle disinfestazioni contro le zanzare nel territorio modenese.

La malattia, trasmessa dalle zanzare comuni, ha messo in luce le carenze e le controversie nelle politiche di prevenzione attuate finora, suscitando critiche da diverse parti politiche e sociali. Tra queste c’è anche il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Luca Cuoghi, che ha subito preso posizione contro l’approccio attuale delle autorità sanitarie. «Se in un soggetto forte la malattia può passare addirittura senza sintomi, ben diverso è il decorso in pazienti fragili – dichiara Cuoghi – Sono otto i casi conclamati dall’inizio dell’estate nella provincia di Modena. Fortunatamente non tutti hanno portato al decesso». Sono parole aspre e preoccupate quelle di Cuoghi ed evidenziano un interesse crescente riguardo la protezione delle persone più vulnerabili, che rappresentano la fascia di popolazione maggiormente a rischio. Cuoghi ha poi sollecitato un cambiamento nelle strategie di disinfestazione, puntando il dito contro l’inefficacia dei sistemi larvicidi che, secondo lui, funzionano solo se attuati in modo capillare e completo da parte dell’intera popolazione. «Occorre procedere con la disinfestazione degli esemplari adulti – prosegue – perché i sistemi larvicidi funzionano solo se attuati in modo capillare e completo dall’intera popolazione. E ciò sappiamo non essere possibile. Viceversa, la disinfestazione degli esemplari adulti mette in sicurezza, anche se per un tempo limitato, il territorio in cui viene effettuata».

E dall’altra parte, l’Ausl di Modena, non si è tirata indietro nel rispondere alle critiche, ribadendo che il virus West Nile è oggi considerato endemico nella regione e nelle aree del bacino padano. A detta dell’Ausl infatti, l’infezione viene trasmessa dalle zanzare comuni, ma non vi è possibilità che l’uomo, una volta infetto, possa trasmetterla ad altre persone o zanzare. A differenza di quanto accade con altre malattie, come la Dengue. «Per questo motivo, a differenza dei protocolli in essere per quanto riguarda i casi di Dengue e altri virus trasmissibili dalle zanzare, non sono prescritte nei piani arbovirosi specifiche disinfestazioni nell’area di residenza del paziente», chiarisce Ausl. Inoltre, ha sottolineato i rischi connessi ai trattamenti adulticidi generalizzati, dicendo che «un trattamento adulticida generalizzato non è consigliabile per la stessa sicurezza della popolazione. In presenza delle condizioni di rischio che lo giustificano, però, può essere effettuato in modo mirato sia rispetto alla presenza di soggetti fragili, sia per particolari manifestazioni che comportino il ritrovo di molte persone in orario serale, come previsto dalle indicazioni del piano regionale di sorveglianza e controllo delle arbovirosi».

Nonostante queste rassicurazioni, le preoccupazioni faticano a placarsi. La direttrice facente funzione del servizio di igiene pubblica Ausl, Alessandra Fantuzzi, ha così aggiunto che «attualmente il territorio è classificato a livello di “rischio 2” per West Nile, e quindi le probabilità di un’ epidemia è basso e moderato. Negli anni passati - continua - siamo arrivati al livello 3. Non ci resta che tenere monitorata la situazione».

Tra le misure preventive che i cittadini possono attuare in merito alla questione, Fantuzzi ha inserito «l’importanza di una comunicazione efficiente che faccia in modo che i cittadini restino informati a riguardo», ma anche attività, come «coprirsi per proteggersi dalle punture delle zanzare, l’utilizzo di zanzariere e dispositivi che allontanano questi insetti, e implementando i controlli nelle donazioni di sangue». l