Evasa dai domiciliari a Finale, è finita la fuga di Samia El Harim: trovata a Reggio
La 38enne condannata per l’omicidio di Rocco De Salvatore era evasa da domiciliari un mese fa
FINALE. Dopo un mese di ricerche, è stata trovata ieri mattina a Reggio Emilia dalla polizia di Stato la fuggitiva dopo la condanna per omicidio. Samia El Harim è stata riconosciuta dagli agenti e bloccata, ponendo fine alla sua latitanza. È stata quindi condotta in carcere, dove potrebbe trascorrere gran parte della condanna a 12 anni. Ci vorrà un bel po’ infatti, dopo quello che ha fatto, perché possa ripresentare richiesta di domiciliari.
L’omicidio
La 38enne marocchina, che ha vissuto a lungo anche a Cento, nel ferrarese, nell’ottobre scorso è stata condannata a 12 anni appunto per l’omicidio di Rocco De Salvatore, il 73enne rinvenuto cadavere la sera del 31 luglio 2022, riverso nel letto del suo appartamento a Massa Finalese. Secondo quanto stabilito dal tribunale in primo grado, lei e Angelo Barbato (40enne finalese nativo di Cento) hanno provocato la morte del 73enne somministrandogli per lungo tempo una massiccia dose di psicofarmaci, stordendolo così da poter prelevare indisturbati il denaro che teneva in camera da letto, ma anche usare la sua auto e la sua casa. Nel corso del processo, il pm Claudia Natalini aveva definito Samia “l’anima nera” di questa vicenda.
La fuga
E della sua “intraprendenza” la 38enne ha dato prova anche dopo la condanna subita per omicidio preterintenzionale e maltrattamenti. Nonostante avesse ricevuto il beneficio degli arresti domiciliari infatti, è fuggita riuscendo a far perdere le proprie tracce per lungo tempo. Un mese fa ha tagliato il braccialetto elettronico ed è scappata dalla casa in cui stava scontando la pena, a Canaletto di Finale. Una fuga ben organizzata, in cui deve aver avuto senz’altro degli appoggi, visto che per quattro settimane è riuscita a sfuggire a tutte le ricerche. Non curandosi neanche dell’appello lanciato dalle colonne della Gazzetta dal suo avvocato, Annibale Bove del Foro di Napoli, a terminare subito una fuga definita «follia totale».
La rabbia della famiglia
Una fuga che per la famiglia De Salvatore è stata una nuova ferita, rinnovando il dolore di figlie e figlio per la terribile perdita del padre. E alimentando rabbia. «Fin dal pronunciamento della sentenza noi abbiamo detto che i domiciliari non sarebbero stati abbastanza – ha detto furibonda Pierangela De Salvatore, figlia di Rocco – abbiamo sempre detto che prima o poi sarebbe scappata. E se adesso dovesse farlo anche Barbato? Mio padre è sotto terra a causa loro».
I famigliari in questi giorni non riuscivano a darsi pace. Appariva loro incredibile il fatto che Samia non venisse trovata dopo un mese, non potendo certo contare, sulla carta, di risorse ingenti per la latitanza. Invece è riuscita a rimanere nascosta per un mese, arrivando fino a Reggio. Poi chissà quali sarebbero stati i suoi piani, se pensava anche a una fuga all’estero. La fuga è finita, ma le indagini no. Potrebbero emergere elementi interessanti sui possibili complici.