Un’altra colonna del Picchio Rosso se ne va: addio a Loris Bergamini
Lavorava all’ingresso della discoteca di Formigine che ha fatto la storia: lui strappava i biglietti e accoglieva i clienti, la moglie era guardarobiera. Il dj Luca Zanarini: «Era buono come il pane, mancherà a tutti»
FORMIGINE. È morto a 74 anni Loris Bergamini, figura storica e iconico collaboratore del Picchio Rosso, dove lavorava all’ingresso, impegnato nell’accogliere i clienti e strappare i biglietti, quei bigliettini di carta oggi sostituiti da biglietti elettronici e voucher sui dispositivi cellulari.
Loris aveva iniziato a lavorare al Picchio Rosso di Formigine assieme alla moglie, che faceva la guardarobiera: era il 1980 e ha continuato fino al 1992-1993.
«Visto che era una persona impostata e a modo faceva anche un po’ di servizio d’ordine. Era cordiale e soprattutto alla mano, davvero una bella persona che resta nella memoria di tutti».
Così lo ricorda Luca Zanarini, disc jockey del locale e amico di lunga data, col quale si sono rivisti per l’ultima volta qualche mese fa ancora in occasione di una serata disco all’ex Mac Due, oggi Lolita: «Era buono come il pane. Ci mancherà».
Intanto resta il suo ricordo nella memoria di tutti coloro che hanno ballato in una delle discoteche simbolo degli anni '70 e ’80, della gioventù e della musica.
«Era un mito, intratteneva mio padre a fare due chiacchiere così potevo stare dentro di più», scrive Angela ricordandolo sui social. E ancora «Il baffo era di una gentilezza unica e aveva un sorriso per tutti», aggiunge Annarita. Una pietra miliare rimasta nella storia di Formigine assieme al suo locale. Di lì sono passati tutti e lo testimonia lo scatto che immortala, nei corridoi rossi del Picchio, Loris e Vasco.
Maria Vittoria Scaglioni