Serra, un defibrillatore per salvare delle vite ricordando Eleonora
Dono dei colleghi di lavoro della Punta, dopo la tragica scomparsa della 27enne. E’ stato istallato davanti alla scuola primaria di Selva
Serramazzoni Un defibrillatore per ricordare una ragazza che non c’è più. E ricordarla nel modo migliore, con uno strumento che può salvare una vita.
Il dolore e il ricordo
Lei è Eleonora Manfredini, 27enne di Serra andata incontro a un destino terribile: morì nell’ottobre scorso dopo un mese di agonia in ospedale a seguito dei traumi riportati in uno spaventoso incidente sulla Giardini, vicino alla Fondaccia. Lavorava a pochi chilometri di lì, alla Punta. I colleghi decisero di reagire al trauma della scomparsa di una ragazza che si era fatta voler bene da tutti. Avviarono una raccolta di fondi che furono poi consegnati all’Avap di Serra per farne qualcosa di significativo in memoria di una persona speciale. E così è stato: i volontari hanno pensato che la cosa più bella potesse essere l’acquisto di un defibrillatore salvavita, nel ricordo di una vita portata via troppo presto. La famiglia si è detta d’accordo e l’idea è diventata realtà.
L’inaugurazione
È stato posizionato sabato, 3 agosto, davanti alla scuola primaria di Selva, assicurando la cardioprotezione a un’altra area del territorio. Si tratta infatti del quinto apparecchio istallato in sei anni, dopo quelli di piazza della Repubblica, Montagnana, scuola di Riccò e ristorante Colombaccio. A fianco, la targa “In memoria di Eleonora”, che farà andare col pensiero a lei.
È stata un’inaugurazione speciale: una cinquantina di persone presenti, a conferma di una memoria ancora ben viva. C’erano i genitori di Eleonora e il marito, con gli altri famigliari. C’erano tanti colleghi, amiche, amici e volontari dell’Avap. E c’era gran parte dell’amministrazione comunale: dal sindaco Simona Ferrari al vice Fabio Gorrieri, l’assessore Toni, i consiglieri Quattrini, Preti e Sghedoni.
Gli interventi
«Ciò che è accaduto a Eleonora ha colpito profondamente tutti, anche i soccorritori – ha sottolineato Nicola Canali, presidente Avap – i suoi colleghi della Punta hanno voluto ricordarla con una raccolta di fondi donati all’Avap e noi, d’accordo con la famiglia, abbiamo pensato che il nome di Eleonora dovesse essere legato a qualcosa di importante e utile per tutti. Come un defibrillatore salvavita. È il quinto che riusciamo a istallare in sei anni, grazie all’aiuto di tante persone». «I serramazzonesi sono generosi – ha detto il sindaco Simona Ferrari – noi ne abbiamo avuto prova con il sostegno concreto in diversi progetti. Questo defibrillatore è particolarmente speciale, perché dal ricordo di una tragedia che ha colpito profondamente tutti nasce la speranza di salvare delle vite». «Eleonora era una ragazza solare, benvoluta da tutti – ha ricordato Giuliano Raimondi della Punta – ha lasciato un vuoto enorme in azienda, ed è nato spontaneo il desiderio di fare qualcosa per lei». «È stato davvero un bellissimo gesto – ha detto la mamma Roberta Vandelli – siamo profondamente grati a tutti».