Bertoli, Cantagalli e Antonio Panini elogiano Velasco dopo l'impresa alle Olimpiadi con l'Italvolley: «Una leggenda»
C’è tanto di modenese nello storico trionfo olimpico delle azzurre: da "Mister Secolo" Bernardi a Massimo Barbolini passando per Antropova e Bosetti
MODENA. Era stato definito da tanti un traghettatore, l'uomo giusto per rimettere insieme i cocci della nazionale femminile potenzialmente più forte di sempre nel volley italiano, ma ancora una volta non si è limitato a questo e ha scritto una pagina di storia, l'unica che ancora mancava per questo sport: la conquista di un titolo olimpico. Julio Velasco ha realizzato il sogno di una nazione intera guardando al passato e se la storia non si cancella, ma addirittura si ripete ecco spiegata la scelta di ricostruire un team che sotto la Ghirlandina ha dato vita ad uno dei periodi più iconici di sempre. Per realizzare l'impresa, infatti, il tecnico modenese d'adozione ha rivoluto al suo fianco Massimo Barbolini e 'Mister Secolo' Lorenzo Bernardi, rispettivamente vice e giocatore simbolo nell'epopea targata Panini nella seconda parte degli anni 80. Uno staff a trazione gialloblù impreziosito anche da persone che, nell'ombra, svolgono un lavoro fondamentale come il fisioterapista Francesco Bettalico, portato in azzurro da Velasco prima nel settore giovanile maschile, quando ne era direttore tecnico, e ora con il gruppo seniores femminile.
Antonio Panini
«Penso che non ci sia niente aggiungere su Julio Velasco». Ha ragione Antonio Panini, hanno ragione anche Franco Bertoli e Luca Cantagalli, tutti concordi nel sottolineare come siano finiti gli aggettivi per l'allenatore italoargentino. «L'oro olimpico è quello che si merita – spiega Antonio Panini, figlio di Giuseppe Panini che scoprì Velasco giovanissimo affidandogli la panchina di Modena – è stata una prova di forza incredibile delle ragazze, allenate alla perfezione da un vincente come lui. Ha messo insieme un gruppo meraviglioso, anche per quanto riguarda lo staff tecnico. Quando sul palco della premiazione ho visto Barbolini, Bernardi, Rajzman che premiava le ragazze brasiliane, il giorno prima il “Giangio”. Sono tutti passati da Modena e questa cosa mi rende e ci rende orgogliosi a noi modenesi. Ho goduto tantissimo».
Farnco Bertoli
Franco Bertoli ha avuto come allenatore Velasco: «Sono strafelice per lui e sono contentissimo anche per Barbolini. Le ragazze sono state favolose e credo che Velasco, con il suo staff, abbia fatto un lavoro incredibile. In soli quattro mesi è riuscito a dare equilibrio ad una squadra che ha tanto talento. Il potenziale c'era, per vincere mancava proprio quello che hanno portato i nostri allenatori. Velasco le ha messe nella condizione mentale perfetta, è riuscito a tranquillizzarle e fargli esprimere il loro miglior potenziale. Una vittoria che vale tantissimo perché il volley è lo sport più praticato in Italia dalle ragazze».
E Luca Cantagalli
Luca Cantagalli invece ha spiegato come «gli ho scritto subito a Julio dopo la vittoria, non c'è persona più meritevole di lui. L'ha inseguito in tutti i modi l'oro. Ha fatto vedere ancora una volta quanto è bravo e quanto è decisivo. Le ragazze sono state incredibili e penso possano aprire un lungo ciclo pieno di soddisfazioni. Questa vittoria l'ho vissuta da tifoso, sono orgoglioso. Se pensavo che Velasco potesse incidere in così poco tempo? Sì, perché il potenziale c'era ed era alla luce di tutti. Io credevo che Julio potesse mettere a posto la tecnica e la testa di queste ragazze. C'è stata una trasformazione nel gioco della squadra che non puoi fare senza un grande maestro come Velasco».
Anche in campo si parla modenese: da Bosetti a Antropova
E poi ci sono loro, le protagoniste principali di una vera e propria cavalcata trionfale perché dopo il set perso all'esordio con la Repubblica Dominicana le azzurre hanno dominato imponendosi sempre per 3-0 e chiudendo con una striscia aperta di 17 parziali consecutivi vinti. Un dato mostruoso se si pensa che sulla propria strada l'Italia si è ritrovata per due volte la Turchia dominatrice dell'estate 2023, la quotata Serbia e le campionesse in carica degli Stati Uniti. Pedine fondamentali in questa impresa con i loro ingressi dalla panchina a spaccare i set o riportare il giusto equilibrio la sassolese Kate Antropova e la modenese, pallavolisticamente parlando, Gaia Giovannini cresciuta in maglia Anderlini prima e Montale poi. Di nuovo colonna azzurra dopo l'esclusione voluta da Mazzanti, infine, quella Caterina Bosetti che nel 2016/17 sotto la Ghirlandina in maglia Liu Jo è arrivata a due partite da uno scudetto che probabilmente avrebbe cambiato la storia recente del volley femminile.