Si rifiuta di vendere la droga per il pusher: tentato omicidio in parrocchia a Sorbara
I carabinieri hanno rintracciato e arrestato l’aggressore, un 37enne tunisino: si era scagliato contro un suo connazionale ferendolo un machete
BOMPORTO. Gli ha chiesto di spacciare droga per lui, e quando l’altro si è rifiutato, lo ha accoltellato più volte. È la sconcertante dinamica andata in scena nella tarda serata di domenica 11 agosto presso la canonica di Sorbara di Bomporto, dove il parroco don Filippo Guaraldi ospita temporaneamente alcuni immigrati che non hanno una casa. Tra loro da circa un mese c’era anche un 44enne tunisino che, in regola con il permesso di soggiorno, finora non era stato coinvolto in nessun tipo di episodio particolare, anzi era tra i più tranquilli di tutti, in regola anche con il permesso di soggiorno.
Il tentato omicidio
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri nelle indagini, domenica sera verso le 23 è arrivato lì un 37enne, anche lui tunisino, per incontrare proprio lui. Da quanto appurato grazie anche alla precisa testimonianza della vittima – confermata dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza – ne è nato un diverbio tra i due: il 37enne gli avrebbe chiesto di vendere cocaina per suo conto, ma l’altro si è rifiutato.
Il 37enne ha reagito con un’aggressione choc: ha estratto un machete urlandogli che l’avrebbe ucciso, e andandoci molto vicino. Lo ha infatti colpito prima sul fianco sinistro all’altezza dell’anca, poi in testa con la parte piatta della lama. Il 44enne grazie a un cuscino è riuscito a parare alcuni fendenti all’altezza del collo e della testa, ma l’altro non arrestava la sua furia. Gli ha sferrato un altro fendente e lui per proteggersi ha alzato il braccio. Ma così è rimasto gravemente ferito dalla lama all’avambraccio destro, iniziando a perdere molto sangue.
La fuga
A quel punto l’aggressore è scappato, riuscendo a fare perdere le proprie tracce. Le grida della vittima hanno richiamato diverse persone, tra cui il parroco, che si sono trovate di fronte a una scena spaventosa: il 44enne perdeva davvero tantissimo sangue. Per fortuna che il 118 è arrivato in pochissimi minuti, e il personale sanitario è intervenuto subito in modo efficace sul braccio scongiurando il rischio dissanguamento, che era concreto. Il 44enne è stato quindi condotto prima a Baggiovara e poi al Policlinico, dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico urgente e ricoverato con una ferita lacero-contusiva al polso sinistro tale da comportare una prima prognosi di almeno 60 giorni. Poi dipenderà quale sarà il quadro di funzionalità della mano.
Le indagini
Sono scattate subito le indagini da parte dei carabinieri di Modena, condotte dalla sezione operativa dopo il primo sopralluogo compiuto dai colleghi del Radiomobile. Sono riusciti a fornire in fretta alla Procura una dettagliata ricostruire dell’accaduto, individuando rapidamente il sospettato dell’aggressione. Il pm, a fronte dei gravissimi indizi di colpevolezza, ha quindi chiesto e ottenuto dal gip l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del 37enne, con la pesantissima accusa di tentato omicidio. Secondo gli inquirenti infatti, «aveva una chiara volontà di uccidere». Giovedì, 15 agosto, è stato quindi scovato dai carabinieri di Bomporto e condotto in carcere. Ha numerosi precedenti, per reati contro la persona e il patrimonio.