Gazzetta di Modena

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Furti a raffica

Modena, una nuova notte di razzia al mercatino dei poveri

di Ginevramaria Bianchi
Modena, una nuova notte di razzia al mercatino dei poveri

Incredulo il responsabile Monti: «Cosa pensano di trovare?»

16 agosto 2024
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MODENA. Scatole sottosopra, vestiti buttati a terra, oggetti lasciati mezzi aperti: questo è lo scenario che si è presentato ieri mattina al mercatino solidale di Porta Aperta, situato nella strada del cimitero San Cataldo: un luogo che dovrebbe essere simbolo di solidarietà e aiuto reciproco che è stato invece trasformato in un ammasso di disordine a causa di un raid vandalico.
Nella notte tra giovedì e venerdì infatti, dei ladri sono entrati nell’area esterna adibita al mercatino forzando i lucchetti dei cancelli e aprendo i container che stavano al di fuori del capannone.
 

Il furto
«Non si saprebbe nemmeno da che parte iniziare a mettere a posto – ha dichiarato il responsabile Alberto Monti, visibilmente sconvolto – Hanno messo tutto sottosopra portando via della merce, ma qui non abbiamo roba di valore, e nemmeno contanti, quindi non so esattamente cosa cerchino ossessivamente questi malviventi». Questo infatti non è un episodio isolato, ma è solo l’ultimo di una serie di attacchi che si protrae da un paio di mesi. I vandali sembrano essersi accaniti contro l’emporio del riuso, un progetto che raccoglie e ridistribuisce oggettistica e vestiti usati per aiutare chi è in difficoltà. «Ogni volta lo stesso copione – riprende Monti – Aprono i cassetti sigillati e rubano. Poi, le cose che non prendono, le buttano a terra, spesso rovinandole. Non capisco perché ce l’abbiano con noi».

Non è la prima volta
Le incursioni, come è successo in questo caso, avvengono sempre di notte: «Dei danni ce ne accorgiamo sempre il mattino seguente – spiega il responsabile – quando uno dei nostri operatori va di prassi a perlustrare la zona e non trova niente al suo posto. Al momento dobbiamo ancora fare l’inventario di cosa ci è stato rubato, tra vestiti usati e oggettistica. Ma quello, come ho detto, è il danno minore. A crescere sempre di più è il nostro dispiacere». 
Fortunatamente parte dell’area è coperta dalle telecamere del Comune, che forse renderanno più facile l'identificazione dei responsabili: «Non ci resta che mettere a posto, come sempre – conclude Monti – Speriamo che le indagini ci portino verso la risoluzione di questa faccenda».