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L’intervista

Sicurezza, la ricetta di Camporota per Modena: «Più agenti nei quartieri critici»

Ginevramaria Bianchi
Sicurezza, la ricetta di Camporota per Modena: «Più agenti nei quartieri critici»

Dalla Prefettura alla giunta di Mezzetti: «Cosa mi ha convinta? L’amore per questa città»

22 agosto 2024
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Modena Dopo averla salutata il 26 giugno, stava prendendo il treno con la convinzione che nella sua Modena non ci sarebbe più tornata: iniziavano così le sue ferie. Ma prima di salire su quel regionale, ha telefonato a Mezzetti. Aveva deciso: lo avrebbe assecondato nel suo progetto di giunta, sarebbe stata lei la nuova assessora alla Sicurezza urbana integrata. E così è stato. Ieri mattina in Comune si è tenuta la presentazione dell’ex prefetto Alessandra Camporota, ora assessora alla Sicurezza. I buoni propositi, per ora, ci sono tutti: «Voglio più pattuglie della polizia locale nei quartieri più critici, e lavorerò per portare la Questura in fascia A», ha dichiarato apertamente. Partirà da qui dunque il suo lavoro in giunta. «Ora non mi resta che rimboccarmi le maniche e darmi da fare», ha detto soddisfatta a fine presentazione. Ma non prima di rilasciare un’intervista al nostro giornale.

Camporota, proprio mercoledì sera c’è stata un’aggressione in pieno centro storico. Cosa ne pensa?

«Da quel che so non è stato nulla di grave. Le forze dell’ordine sono intervenute e non ci sono stati feriti gravi fortunatamente».

Una prefetta che diventa assessora: nonostante questo cambio di vesti quali saranno le sue priorità?

«Ho cominciato lunedì, con dei colloqui col sindaco, i suoi collaboratori e i miei nuovi colleghi assessori. Mi è sembrato di essere tornata ai primi giorni di scuola. Mi sono lasciata alle spalle la Prefettura andando a salutare la nuova prefetta, che tra l'altro è una mia grande amica. E ora sono ufficialmente pronta per iniziare. La delega che mi è stata affidata è quella della Sicurezza urbana integrata. Sarà quindi mia premura coniugare il tema della protezione dei cittadini con l’aspetto dell’inclusione sociale».

Si spieghi meglio.

«Col sindaco abbiamo ragionato e abbiamo deciso che per il nostro territorio vogliamo più presidi e più presenza delle forze dell’ordine. Con l’esperienza che ho alle spalle credo di poter creare delle reti di collaborazione sempre più forti. D’altro canto, insisterò sempre sui temi dell’inclusione: voglio dei cittadini uniti e un’amministrazione a loro completa disposizione, di modo che possa esserci uno scambio continuo».

Continuerà anche il percorso per portare la Questura in fascia A?

«Continuerà. Questa comunità si è sempre spesa molto per questo, e io proseguirò per questa strada: Modena è una realtà molto complessa che merita una presenza maggiore e più strutturata delle forze dell’ordine».

Quali sono le maggiori criticità della città, visto che l’ha definita una “realtà molto complessa”?

«Ce ne sono diversi. Una questione a cui sono particolarmente legata è quella dell’inclusione di minori che arrivano in città non accompagnati. È un tema di civiltà, di integrazione, in cui bisogna agire, per loro e per la comunità. Perché è proprio da qui che nascono gran parte delle spine nel fianco che subisce la nostra città».

Che cosa si porterà dalla sua esperienza di prefetto?

«L’amore per questa città, che è cresciuto sempre di più, anno dopo anno. Sono arrivata a Modena che c’era ancora la zona rossa, era un periodo complicato. Nonostante ciò, penso di essermi sempre spesa a favore della comunità, e sono disposta a farlo anche adesso, al cento per cento».

Per le sei zone delineate da Mezzetti come le più critiche della città, ha già ideato dei progetti?

«L’attenzione è sempre stata massima e continuerà ad esserlo. Uniremo le forze e ragioneremo per trovare delle connessioni, questo è certo».

Cosa si augura per questo mandato?

«Di poter investire sempre più amore e dedizione nei confronti di questa città».