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Il caso

La denuncia da Nonantola: «Non mi affittano casa perché il mio fidanzato è straniero»

di Gabriele Farina
La denuncia da Nonantola: «Non mi affittano casa perché il mio fidanzato è straniero»

Porta chiusa in faccia a una giovane di 29 anni e al suo compagno: «Scioccata»

24 agosto 2024
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NONANTOLA. «Non affittiamo agli stranieri». Una nonantolana di 29 anni è rimasta basita di fronte a una porta chiusa in faccia ancor prima di poter visitare un appartamento nella città dell’Abbazia. «Avevo sentito al telefono la proprietaria per parlare delle condizioni – ha detto la giovane – e ci eravamo messi d’accordo per incontrarci. Non avremmo nemmeno visto l’appartamento perché ci abita ancora un inquilino».
Le carte sono cambiate senza preavviso, quando la giovane ha ricevuto un messaggio dalla proprietaria. «Scusa ma se il tuo ragazzo è straniero, non siamo dell’idea di affittare a persone non italiane – si legge – L’incontro di oggi è inutile, rivolgiti ad una agenzia che è più disponibile per voi. Noi non abbiamo le competenze adeguate per i cittadini stranieri. Buon pomeriggio».

Porte in faccia
Uno schiaffo a chi, come la giovane, crede all’uguaglianza e all’integrazione, contrastando il razzismo nella quotidianità. «Con un’associazione cerchiamo di aiutare persone straniere a trovare casa – ha aggiunto la nonantolana – Spesso ci dobbiamo confrontare con le difficoltà di persone che non hanno le necessarie garanzie e quindi i proprietari dicono loro di no. Il nostro caso è diverso. Sono una cittadina italiana con un contratto a tempo indeterminato e ho tutte le garanzie. Invece ci hanno detto di no per il diverso colore della pelle del mio fidanzato».

Razzismo
Tutto senza nemmeno avere modo di conoscersi e senza che la nonantolana avesse detto alla controparte che il fidanzato è di origine indiana. «Non so come sia risalita la proprietaria all’informazione sul mio fidanzato – ha precisato – se con il passaparola o cercando una foto sui social. È però scioccante che ci abbia detto di no ancor prima di poterci incontrare: non ci siamo infatti mai visti di persona».
La giovane è rimasta colpita dalla schiettezza del messaggio. «Di solito, ci girano un po’ intorno e ti fanno una sorta di ramanzina – ha notato – È la prima volta in cui ho sentito una risposta così diretta, senza tanti giri di parole».

Le difficoltà
La coppia sta continuando a cercare una soluzione in affitto a cavallo tra le province di Modena e di Bologna. Le difficoltà non mancano e i due stanno attraversando in prima persona la giungla che Federconsumatori ha delineato nell’indagine “Nove metri quadrati di Modena”.
Non è facile districarsi tra prezzi elevati e spazi al di sotto delle aspettative. I canali si moltiplicano: si va dal passaparola alle bacheche e alle inserzioni in rete. La concorrenza è serrata tra studenti fuori sede e lavoratori. Avere un contratto a tempo indeterminato può essere una carta vincente, a patto di non far pesare nei criteri di selezione scelte legate alla carta d’identità.
«Il messaggio non è stato fuori dai limiti – ha soppesato ancora la giovane – e denota proprio la sfacciataggine. La proprietaria non si è fatta remore a sbattere in faccia a una persona il fatto di non essere di cittadinanza italiana».
La nonantolana ha pubblicato il messaggio in una storia sui propri canali social. «Va detto, urlato a gran voce, fate schifo – ha scritto nel testo di accompagnamento – Italiani brava gente». A seguire, tre immagini (emoticon): un cuore disegnato con le mani e due raffiche di applausi. «Ho ricevuto tantissimi commenti di supporto – ha concluso la giovane – da parte di persone che si sono dette sconcertate per quanto accaduto».