Gazzetta di Modena

Modena

Il cordoglio

Carpi piange Alberto Lina, morto in un incidente domestico: «Nonno, amico e cuoco fantastico»

di Gabriele Canovi
Carpi piange Alberto Lina, morto in un incidente domestico: «Nonno, amico e cuoco fantastico»

Gli amici e i famigliari ricordano il 77enne ucciso in giardino dalla motosega con cui stava tagliando alcuni rami

31 agosto 2024
3 MINUTI DI LETTURA





CARPI. Un nonno, un amico e un cuoco fantastico. Questo era, per amici e famigliari, Alberto Lina, il 77enne carpigiano morto giovedì pomeriggio in un tragico incidente domestico avvenuto nel giardino della sua villetta in via Castione.
La notizia – l’uomo ha perso la vita mentre tagliava alcuni rami con la motosega ed è rimasto ferito alla gola – ha fatto velocemente il giro di Carpi e tantissimi messaggi di cordoglio sono arrivati alla famiglia, ai suoi amati nipoti e alla figlia Elvira: «Mio papà era un uomo burbero, forse un po’ complicato da gestire ma estremamente intelligente; un uomo per bene, insomma – racconta Elvira – Gli piaceva viaggiare e amava scoprire città, gusti e storie nuove. Era curioso. La sua era una piacevolissima compagnia: insieme ne abbiamo passate davvero di ogni».
E qui, Elvira apre il suo personale bagaglio dei ricordi: «Mio papà – continua la figlia della vittima – aveva origini umili, diciamo che si è costruito tutto da solo. Dopo la laurea in Economia e Commercio, ha fatto l’insegnante, poi ha lavorato insieme alla moglie e infine ha creato la “sua” Data Computer. Abbiamo lavorato insieme per otto anni: per me è stato un grande datore di lavoro. Il mio percorso con lui è stato intenso, mi ha insegnato tanto senza mai agevolarmi».
Oltre al lavoro, Alberto Lina ha sempre dedicato tanto tempo ai suoi amici: «È rimasto vedovo a 50 anni – continua la figlia Elvira – lui e mia madre hanno sempre organizzato feste e cene nella nostra villa ospitando decine e decine di ospiti, poi mio papà ha continuato anche quando mamma è scomparsa. Amava la sua casa e amava organizzare serate insieme agli amici. Poi, era davvero un grande cuoco: ha seguito dei corsi diventato uno chef bravissimo. Quando ho aperto la mia gastronomia, lui mi è stato a lungo accanto, aiutandomi anche quando era in pensione».
Unico, poi, il rapporto che Lina aveva con i suoi nipoti: «È stato un nonno incredibile, capace di cucinare anche tre minestre diverse nello stesso pranzo per accontentare tutti. Abitavamo tutti insieme, nella stessa villetta: era molto contento di averci lì con lui, tutti insieme».
Particolarmente toccante anche il ricordo dell’amico e presidente dell’Unione Terre d’Argine, Mauro D’Orazi: «Parlare di Alberto Lina significa parlare di una persona estremamente piacevole – racconta – appena lo conoscevi, nasceva subito un sentimento di empatia. Era una di quelli che classificavo fra i “sempre giovani” per lo spirito che lo animava in positivo nei rapporti umani. Mai banale, sempre concreto e con una vena di sana ironia esistenziale. Eppure, anche lui aveva dovuto affrontare esperienze dolorose e momenti difficili: la prematura scomparsa della moglie e i vari problemi di salute, che aveva affrontato con forza e determinazione. Mi dispiace tanto che se ne sia andato e in modo così tragico. Gli volevo bene e lo stimavo. Era una persona cordiale, simpatica e generosa».
D’Orazi l’aveva incontrato giusto qualche giorno fa: «C’eravamo visti sabato mattina al bar 39, poi anche a cena alcune settimane fa alla sagra di Quartirolo – prosegue – in entrambe le occasioni avevamo passato alcuni minuti di cordialità come sempre quando ci incontravamo. Ho ancora la sua voce nelle orecchie; una sensazione che, purtroppo, ho già provato altre volte e che ti resta dentro crudelmente martellante. Era un ospitale padrone di casa nella sua bella villa di campagna. Un ottimo cuoco, a casa sua i pranzi e le cene tra amici erano memorabili: ad esempio, come dimenticare i suoi primi tradizionali, la carne e i dolci, tra i quali i suoi famosi e irresistibili bonet? Aveva trasmesso l’arte della cucina sopraffina alla figlia Elvira a cui mi unisco nel dolore con tutta la sua famiglia. Ci mancherai, caro Alberto – conclude D’Orazi non nascondendo tutta la sua commozione – Con lui se ne va un’altra scheggia della “Bella Carpi”».

© RIPRODUZIONE RISERVATA