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Ausl di Modena e medici a gettone: esposto alla Corte dei Conti

di Davide Berti
Ausl di Modena e medici a gettone: esposto alla Corte dei Conti

Si utilizzano professionisti a chiamata per carenze d’organico e Forza Italia denuncia l’azienda: «Spreco di denaro pubblico»

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MODENA. I conti della sanità in rosso, con una perdita ormai strutturale e una cronica litania politica tra Regione e Stato, Stato e Regione, su chi ci mette meno soldi e chi amministra peggio. Un dibattito che appassiona poco i cittadini, abituati a misurare la qualità della sanità sulla propria pelle. Mentre il tema liste d’attesa resta aperto, tanto per citare il caso sempre più dibattuto, ora anche il bilancio delle aziende sanitarie entra più di frequente nella vita dei cittadini. Un esempio? Continuano a Modena gli incarichi a gettone a medici del 118 presi da coop esterne. Nel frattempo, però, «esplodono le richieste» per iscriversi ai corsi di specializzazione in medicina d'urgenza. Una situazione che per Forza Italia è degna di un esposto alla Corte dei Conti, per «l’evidente spreco di denaro pubblico».

Il ricorso di Forza Italia
Ad annunciare il ricorso alla magistratura contabile è Antonio Platis, vicecoordinatore regionale degli azzurri e candidato alle prossime elezioni in Emilia-Romagna.
«Prima dicono che non ci sono medici 118 e ricorrono alle coop private- punta il dito Platis contro l'Ausl di Modena- spendendo fino a 1.691 euro per singolo turno, poi fanno un corso per l'abilitazione e sono sommersi da richieste. Peccato che con un'insensata graduatoria pluri-provinciale, Modena sia la cenerentola».
Per questo, afferma l'esponente FI, «ci sono gli estremi per un esposto alla Corte dei Conti. Nel 2022, tra l'altro, proprio la magistratura contabile aveva già messo nel mirino l'Ausl per le spese esorbitanti derivanti dal massiccio utilizzo delle cooperative private di medici, in particolar modo quelli del Pronto Soccorso».
Eppure, rileva Platis, «nonostante quel monito e dopo un'infinità di battaglie per alzare il tetto dei frequentanti, è partito un corso abilitante per i dottori che vogliono operare nel 118, ma i posti sono appena 35 su 171 domande».
Oltretutto l'Ausl «ha seguito le direttive regionali che prevedevano l'accorpamento in un'unica graduatoria di Bologna, Ferrara e Modena- prosegue l'esponente FI- il risultato è che solo alcuni modenesi, verosimilmente appena tre, potranno frequentare quel corso. Certo, anche i medici abilitati di Ferrara o Bologna potranno fare domanda nei Pronto soccorso di Modena, ma è verosimile che rimangano nei loro territori, dove comunque le richieste sono sempre altissime».

La carenza
Detto questo, nel complesso 35 posti per tre province «sono comunque insufficienti- afferma Platis- eppure si continua a gridare alla carenza di organico. Che senso ha quindi l'apertura, da parte del Ministero, all'aumento dei posti in Medicina se poi la Regione non dà la possibilità ai sanitari di lavorare?». L’assessore regionale Raffaele Donini, ricorda ancora l'azzurro, «aveva promesso che entro il 2023 sarebbero stati chiusi i contratti con le coop. Ma a Mirandola nel Pronto soccorso il personale è anche di una coop a gettone». Platis presenterà anche un'interrogazione in Provincia per avere il quadro della situazione.

L’allarme
Anche l'Uilfpl di Modena, sottolinea l'esponente FI, «ha lanciato un allarme sulla grave situazione della sanità modenese per la carenza di personale, le liste d'attesa e il ricorso allo straordinario da parte dei sanitari». Nelle aziende sanitarie modenesi, cita Platis, c'è stata «una riduzione della dotazione organica di 350 unità solo nel 2023, ma anche un numero stratosferico di giornate di ferie maturate e mai godute: a dicembre 2023 e solo per il personale sanitario si parla di oltre 81.000 ore. Per questo il ricorso ai medici a gettone appare una palese toppa a una serie di errori commessi da Ausl e Regione, che non possono ricadere sulle tasche dei cittadini».
I numeri che descrivono le contraddizioni di questa situazione sono già stati spiegati nel bilancio preventivo 2024 della Regione in materia di sanità: un buco ipotizzato di 577 milioni di euro nel 2024, in sostanziale continuità con quanto accaduto nel 2023.