L’avventura della Bluesky ai campionati del mondo di paracadutismo
Cinque atleti del team modenese in Repubblica Ceca per la competizione iridata nella specialità di precisione in atterraggio: del quintetto fa parte anche il sassolese Stefano Corradini. Il presidente Mazzacurati: «Siamo orgogliosi»
MODENA. Dopo aver vinto, con una formazione quasi identica, il campionato delle nazioni arabe a Dubai in gennaio, la prossima sfida per l’associazione sportiva dilettante modenese “Scuola nazionale Bluesky” sarà affrontare il campionato del mondo di paracadutismo, nella specialità di precisione in atterraggio. L’avventura è appena iniziata.
La manifestazione iridata a Prostejov
«La squadra partecipa anche ai campionati europei, che si svolgono in sei prove, di cui la prossima sarà a Locarno in Svizzera verso metà settembre. Ora, per i Mondiali, siamo a Prostejov, in Repubblica Ceca». È Mario Mazzacurati, presidente dell’associazione Bluesky, a parlare. Le gare sono iniziate nei giorni scorsi e si concluderanno venerdì 6 settembre. Le discipline di paracadutismo sportivo sono tre: precisione in atterraggio, stile e combinata, ma nello specifico gli atleti della scuola di Mazzacurati si proveranno in quella di precisione in atterraggio, di cui sono gli unici sportivi non professionisti a gareggiare contro gli enti militari.
I cinque atleti del team modenese
I cinque atleti selezionati, Bianchi, Guarinelli, Filippini, Corradini e Carbone, provengono da tutta Italia: «Uno di loro – riprende – è un maresciallo del reggimento paracadutisti Tuscania, dei carabinieri. Gli altri sono rappresentanti della scuola e tra loro c’è anche un sassolese».
Infatti, nonostante la squadra sia stata costituita grazie a una selezione nazionale in cui si rappresenta l’Italia intera senza campanilismi, tra gli iscritti scelti figura anche il nome di Stefano Corradini, atleta sassolese figlio d’arte che ha già vinto i campionati italiani assoluti di paracadutismo proprio nella specialità di precisione, dopo decenni di lanci. «Sia come atleti che come associazione modenese siamo fieri di essere un orgoglio nazionale, ma è tutto grazie al merito. Siamo l’unica squadra che vince campionati italiani anche contro i militari».
La storia della “Scuola nazionale Bluesky”
La scuola Bluesky rappresenta il primo istituto dilettante in assoluto in Italia ed è l’unico che può permettersi di competere ad esempio contro le Fiamme Gialle della Finanza e gli atleti paracadutisti dell’Arma dei carabinieri.
Per raggiungere questo obiettivo l’allenamento è costante: non essendo professionisti gli atleti durante la settimana lavorano e si ritrovano per i training, che si svolgono al sabato e alla domenica. Il campo volo viene sfruttato dagli associati, che non hanno raggiunto livelli elevatissimi per caso: sono almeno ventimila i lanci che hanno alle spalle, con una media di quattrocento all’anno. «Ho visto partire i ragazzi e rimaniamo in contatto: sono carichi e abbiamo i presupposti per crederci», fa sapere ancora il presidente dell’associazione.
La gara di precisione in atterraggio
Certo, la sfida è complessa: ci si lancia da un’altezza di mille metri per cercare di centrare un bersaglio di due centimetri di diametro. La gara si articolerà in otto manche, lanciandosi in squadra, e sarà la somma degli errori a conferire il punteggio. «Dopo cinque punteggi e quindi quaranta lanci, chi vincerà non potrà avere in totale più di trenta centimetri di margine d’errore – conclude Mazzacurati – Per capirci, si tratta di un centimetro di margine per ogni lancio».
Per questo ci si allena tutti i weekend, feste comandate comprese, al campovolo di Reggio Emilia in inverno e a Pavullo nel corso dell’estate, mentre a Prostejov ora si metteranno a frutto anni d’esperienza e nervi saldi.
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