Addio a Marco Tedeschi, tastierista della storica cover band di Vasco Rossi
Musica modenese in lutto per la morte a 55 anni del componente del gruppo “Non siamo mica gli americani”, nato a Rimini e da sempre legato alle montagne di Riolunato. Il batterista Marogna: «Notizia che ci ha distrutto, Teddy era un fratello»
MODENA. La musica modenese è in lutto: martedì 3 settembre è venuto a mancare all’età di 55 anni Marco Tedeschi, tastierista e corista della storica band modenese “Non siamo mica gli americani” che, dal 1995, ha saputo portare in tutta Italia le emozioni delle canzoni di Vasco Rossi.
Chi era Marco Tedeschi
Nato a Rimini nel 1969, ma da sempre legato alle montagne modenesi di Riolunato, si è spento all’ospedale di Baggiovara, lasciando un vuoto incolmabile non solo tra i suoi familiari, ma anche tra i suoi compagni di band e il pubblico che lo ha seguito per anni.
Conosciuto affettuosamente come “Tanfirino” o “Teddy”, ha dedicato la sua vita alla musica, ricoprendo un ruolo fondamentale all'interno della band non solo come musicista, ma anche come webmaster e responsabile della comunicazione.
La notizia della morte
A darne notizia per prima è stata la figlia Anna Chiara, che in un post sui social ha espresso il profondo dolore della famiglia, ringraziando chiunque vorrà unirsi a loro nel cordoglio e dicendo che a breve avrebbe fatto presente la data e l’orario del funerale. Poi, in un altro post, la sua band lo ha voluto salutare con un semplice ma toccante messaggio: “Ciao Marco. Ti vogliamo bene”. Un saluto che suona come un abbraccio collettivo, una stretta di mano che attraversa il palco e arriva fino al cuore di chi, per quasi trent'anni, ha condiviso con Marco la passione per la musica.
Il ricordo di Stefano Marogna
«Siamo tutti fratelli – spiega il batterista Stefano “Koki” Marogna – Questa notizia ci ha distrutti, e per il momento non riusciamo a dire niente al di fuori di questo. Teddy era una persona particolarmente piacevole, simpatica, affabile. Penso di parlare a nome di tutti quando dico che Marco lascia dietro di sé un'eredità musicale e umana che difficilmente potrà essere dimenticata. La sua assenza – prosegue – pesa come un macigno. Ma la sua musica e il suo spirito continueranno a vivere nei cuori di chi lo ha conosciuto e amato, sul palco e fuori. La band, nonostante il dolore immenso, cercherà di andare avanti – conclude – portando con sé il ricordo di un amico, un collega. Un fratello».
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