Modena, palazzo Lambda sotto assedio tra degrado e spaccio
Nonostante gli interventi delle forze dell’ordine la situazione è tornata fuori controllo: «Abbiamo paura»
MODENA. Ci risiamo. Non hanno pace i residenti del condominio Lambda di via Emilia Ovest e i cittadini le cui abitazioni affacciano sul condominio ormai noto in città come “piramide del degrado”.
Nonostante i ripetuti interventi delle forze dell’ordine, anche dopo i reportage dell’area che abbiamo pubblicato più volte sul nostro giornale, le aree comuni del condominio, in particolare quelle al piano terra, versano di nuovo in condizioni di increscioso degrado, con materassi stesi per terra al posto dei posti auto, l’appartamento del custode ancora occupato abusivamente e tanta, ma davvero tanta sporcizia.
Questo ovviamente provoca inevitabilmente una situazione allarmante di rabbia generalizzata che sta spingendo molti residenti di zona, in particolare quelli che vivono in via Paolo Ruffini - i cui affacci però sono sul condominio del degrado - a denunciare questa situazione e, ancora di più, a decidere di cambiare casa.
Non sono pochi, infatti, quelli che hanno deciso o sono sempre più dell’idea di mettere in vendita i propri appartamenti e andarsene per sempre da quella zona. «Ormai io e la mia famiglia siamo giunti a questa decisione», conferma Benedetta (nome di fantasia perché la signora teme minacce e ritorsioni, come già le è accaduto in passato per aver messo in luce la presenza di spaccio e prostituzione alla luce del sole in zona). Non c’è notte che si riesca a dormire sonni tranquilli. Ormai sono più le volte in cui arrivano le forze dell’ordine che quelle in cui possiamo dormire sereni, senza lampeggianti che trapelano dalle fessure delle persiane. Urla, schiamazzi, litigi che spesso e volentieri poi sfociano in aggressioni o risse sono all’ordine del giorno. La domanda che tutti ci poniamo - continua la residente- è il perché non si riesca ad intervenire in modo definitivo sul Lambda, visto che è si un condominio di proprietà privata ma nello stesso tempo ciò che accade al suo interno crea gravi problemi di ordine pubblico».
Proprio come le ultime settimane, dove i casi sono nuovamente aumentati: «Io credo che noi, e peggio ancora i nostri figli, non dovremmo essere costretti a vivere vedendo continuamente dalle nostre finestre scene di violenza, di spaccio, di prostituzione, di degrado a tutti i livelli. Per non parlare della sporcizia e degli odori che spesso impregnano anche le nostre abitazioni», conclude la residente.
Disperati sono però - forse è il caso di dire soprattutto - anche i residenti stessi del Lambda, per la maggior parte persone straniere che nonostante le continue e ripetute segnalazioni all’amministratore condominiale Christian Selmi, che non vedono migliorare la situazione, anzi sembra peggiorare sempre di più.
«Anche nell’ultima riunione condominiale di agosto abbiamo di nuovo messo in evidenza tutti i problemi, tra cui anche il sovraffollamento di alcuni appartamenti, dovuto probabilmente a situazioni di subaffitto. Ma niente, come sempre sembra che tutto questo sia irrisolvibile».
Si ricorda che i residenti sono per la maggior parte inquilini: gli appartamenti del Lambda sono per la quasi totalità di proprietà di persone italiane modenesi. Tra questi c’è chi possiede un numero molto elevano di appartamenti nello stabile di via Emila Ovest. A peggiorare la situazione è anche il contesto in cui sorge il Lambda. Nel parcheggio del parco Ferrari, proprio di fronte alla piramide del degrado, sono continui i disagi che stanno provocando un gruppo di persone nomadi che stazionano con le loro roulotte. Chi ha attività in zona, segnala di continuo liti tra loro, che spesso vengono consumate anche all’interno dei pubblici esercizi, oltre a ripetuti atti vandalici, ben visibili anche nelle registrazioni delle telecamere installate dai privati cittadini e dai commercianti.
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