Tennis Modena, il Coni in campo: «Presidio indispensabile per la città»
L’intervento del presidente regionale Dondi e la politica si muove
«Ha un valore sportivo, storico e sociale. Cosa deve essere di più un luogo?». Se lo chiede Andrea Dondi, presidente modenese del Coni regionale, intervenendo sulla vicenda che sta tenendo in ansia il Tennis Modena, da quando l’Avvocatura dello Stato ha chiesto al circolo di liberare l’area entro la data del 30 settembre.
«Punto strategico»
La vicenda sta facendo il giro d’Italia, impegnando la politica di ogni colore, ma è il significato che c’è alle spalle l’aspetto più importante: «Il Tennis Modena - spiega ancora Andrea Dondi - è un punto strategico per la città. Non solo ha ospitato i grandi dello sport, ma oggi può contare su una comunità di soci e su un gruppo di atleti che ne caratterizza al meglio la sua missione. Ma non dimentichiamo il valore del Tennis Modena in quella zona: che senso ha svuotarlo prima dell’assegnazione della nuova gara? Come in tutti i bandi, quando ci sarà un vincitore, se non sarà il Tennis Modena, il vecchio gestore uscirà e lascerà spazio a chi ne ha diritto. Ma un’uscita preventiva, che non ha una motivazione, non serve a niente e a nessuno. Pensiamo a cosa significa lasciare sguarnita quella zona, che mi risulta abbia problemi di sicurezza. La politica agisca come ha fatto con altre aree demaniali che sono state prese in carico dal Comune. Nel caso del Tennis Modena alle parole devono seguire anche i fatti, per il bene di tutta la città».
Sostegno bipartisan
Anche la Federtennis si sta muovendo a livello nazionale, così come da Roma l’interessamento è bipartisan.
Stefano Vaccari, deputato Pd, spiega: «Mi sono messo personalmente in contatto con l’Agenzia del Demanio per capire se ci sono soluzioni positive su questa vicenda, come tutti si augurano». L’incontro è fissato per la prossima settimana, quando è attesa una schiarita.
Sulla vicenda è intervenuto anche Luca Negrini di Fratelli d’Italia: «Stiamo attenzionando la situazione del Tennis Modena, consapevoli che la direzione che bisogna perseguire è volta all’interesse di salvare un presidio di legalità oltre che un luogo importante a livello di storicità nazionale e modenese. La zona in cui è situato il circolo versa in uno stato di degrado che noi tutti conosciamo ed è evidente quanto sia necessario preservare l’importante baluardo di legalità».